Barbara Berti

BAU#1

21 Giugno 2019 21:00

PARC Performing Arts Research Centre Firenze | IT


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intero 10€
ridotto 8€ *

* over 65, under 18, soci Arci, UnicoopFirenze, Controradio Club, Touring Club Italiano, ACI Firenze, Lungarno, Carta Istituto francese Firenze, Carta Più / MultiPiù Feltrinelli, GenderBender Card, IREOS, tessere Biblioteche Circuito SDIAF, Amici di Palazzo Strozzi, possessori dei biglietti mostre in corso a Palazzo Strozzi, possessori biglietti e abbonamenti ATAF & Li-nea e Busitalia; studenti universitari, Polimoda, Accademia Belle Arti, IED, LABA Firenze, ISIA Firenze, iscritti scuole di danza convenzionate


La serie BAU – Coreografia del pensare si basa su una ricerca che dialoga sia con la parte più istintiva dell’uomo, con il suo subconscio, sia con la percezione cosciente della realtà. Tale ricerca, iniziata nel 2013, ha dato vita a un metodo di lavoro applicato alla danza e alle arti performative, centrato sull’esplorazione delle connessioni invisibili tra corpo e mente, attivate in tempo reale dal performer e dagli spettatori in una sorta di interazione dialogica tra i rispettivi spazi interiori.
Una pratica trasformatasi nel tempo in una precisa cifra stilistica, che pone al centro dell’indagine il pubblico come necessaria e imprescindibile polarità dell’atto performativo. La domanda, per certi versi laicamente mistica, è: cosa significa essere contemporaneamente nella materia e nella non-materia? È possibile trovare un modo e uno spazio per percepire l’unità tra queste due condizioni? Si apre quindi una riflessione sui processi di co-creazione tra performer e audience, in relazione a quello che è presente nella ‘situazione’ ogni volta differente con il pubblico, che investiga il rapporto tra spazio scenico e costruzione drammaturgica, tra parola e coreografia.
Il lavoro è una pratica performativa che riflette anche gli strumenti del teatro e della danza, o i confini tra essi, diventando una riflessione anche su che cos’è quindi la teatralità oggi. Questo lavoro, che continuamente indaga i confini tra pratica meditativa, linguaggio coreografico e uso del testo, pensiamo possa aprire strade per nuove estetiche e poetiche all’interno del contesto italiano per abbracciare le pratiche di meditazione e del rituale.

BAU#1 parte dall’attenzione sui processi creati “dall’azione del pensare” e le intenzioni che tali processi possono produrre. Per esempio, come possiamo riconoscere in un ambiente il mutare di un’energia intesa come cambio di attenzione e di presenza del performer e del pubblico?
Partendo da alcune pratiche legate alla meditazione, BAU#1 esplora in termini coreografici il “disembodiment”, nel creare, cercare e riconoscere il momento della separazione e del distacco tra l’azione del pensare e il pensiero stesso. Per tentare di mettere a fuoco quella condizione indefinibile di presenza-in-assenza tra mente e corpo, si esplorano terreni della non-umanità e dell’a-verbale passando attraverso il movimento e la parola. Questa creazione mira alla costruzione, all’esperienza e all’analisi di una meditazione guidata, come processo interiore in dialogo e in relazione col pubblico.

Barbara Berti

 

Barbara Berti è coreografa e danzatrice. Nasce a Bologna e lavora tra l’Italia e Berlino. Dopo una formazione come graphic designer, si è avvicinata alla arti performative collaborando con performer e danzatori come Judith Seng, Tino Sehgal, Gabi Schilling, Isabelle Schad, l’istituzione Bauhaus. Contestualmente ha sviluppato una propria dimensione autoriale nella danza contemporanea, elaborata in un personale linguaggio coreografico grazie al contributo di discipline ibride quali instant composition, body-mind centering, meditazione e contact improvisation. Nel 2014 vince il premio giuria del festival 100Grad Berlin HAU2 con I am a shape, in a shape, doing a shape, selezionato nella versione italiana alla Vetrina Gd’a 2016 e per il Premio Gd’a– Giovane Danza d’Autore dell’Emilia-Romagna 2017. Nel 2017 vince in ex-aequo Premio Scenario con BAU#2 – Dalla serie Coreografia del pensare. Nel 2019 rappresenta i 100 anni di anniversario del Bauhaus con un assolo.
Dal 2017 al 2018 è un’artista sostenuta da Tir danza.
Dal 2019 è  sostenuta da Ariella Vidach Aiep.
creazione coreografica di e con: Barbara Berti
consulenza drammaturgica: Carlotta Scioldo
assistente alla coreografia: Liselotte Singer
assistenza luci: Thomas Cicognani
produzione: TIR Danza
con il supporto di: Ariella Vidach
in collaborazione con: DiD Studio NAO CREA residenze, H(abita)T – Rete di spazi per la danza, Ballhaus Ost (Berlino) e Santarcangelo Festival

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