Cristina Kristal Rizzo

TOCCARE THE WHITE DANCE

4 Ottobre 2020 21:00

Teatro Studio Mila Pieralli Scandicci | IT


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Toccare è uno stato dell’esistente, ha a che vedere con la vita delle forme e la possibilità che esse hanno di trovare una misura, di posare i corpi nello spazio con sobrietà.
TOCCARE the White Dance, nel suo pensiero coreografico, intende mettere in atto un’esperienza estetica che riveli la potenza del toccare come gesto fondante il mondo, quello sensibile dei corpi ma anche quello della materia insensibile, la semplice intimità di un sentire radicalmente aperto. Questo primato del toccare è da intendersi nell’ambito di un pensiero per il quale il tratto saliente dell’esistenza è il suo essere singolare-plurale, riconoscere che siamo sempre già aperti all’altro dall’interno così come dall’esterno. Toccare l’altro significa toccare tutti i possibili altri, inclusa la propria persona, incluso l’insensibile nel sensibile, significa ripensare radicalmente la natura dell’essere e del tempo.
Il toccare è dunque inteso come un approssimarsi al mondo di un soggetto che è infinita esposizione. L’essere qui fianco a fianco nella composizione dei corpi senza prevedere il ritorno presso di sé, commuovere l’estensione ed estendere l’emozione in una simultaneità che coincide con l’esistenza stessa. Corpi che toccano dunque, e così facendo si fanno carne, ma è un tocco distaccato, è un gesto del toccare senza dominio, come incantato in una potenza espressiva che ingloba su di sé tutti gli sguardi di un intermezzo estatico.
Non esercitare tutto il potere di cui disponiamo vuol dire attivare una presa che non possiede. Disinnescare la tirannia di un corpo colonizzato dal perenne profitto vuol dire esercitarsi a un movimento che è contagiosamente e gioiosamente vivo. La riattivazione di un corpo erotico dismesso dal narcisismo hyper sessualizzato che costruisce architetture d’isolamento è un problema politico ma è soprattutto una responsabilità comune e senza calcolo che condividiamo con tutti gli oggetti umani e non umani, è una dimensione estetica che ci mette in contatto con la pienezza del nulla che sta al cuore della materia e con le qualità sensuali di un mondo che non è più Mondo, per un’ecologia senza ritorno.

 

coreografia: Cristina Kristal Rizzo
danza: Annamaria Ajmone, Jari Boldrini, Sara Sguotti, Kenji Paisley-Hortensia, Cristina Kristal Rizzo
musiche: Les Pièces de clavecin di Jean-Philippe Rameau
adattamento, direzione musicale e clavicembalo: Ruggero Laganà
flauto: Antonella Bini
percussioni: Elio Marchesini
light design e direzione tecnica: Gianni Staropoli
creative producer: Silvia Albanese
costumi: Boboutic ss20
produzione: TIR Danza
coproduzione: MilanOltre, Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale nell’ambito del progetto “Corpo Links Cluster,” sostenuto dal Programma di Cooperazione PC INTERREG V-A Italia-Francia (ALCOTRA 2014-2020)
con il sostegno di Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto PrendersiCura,
Oriente Occidente Dance Festival, LFKs Collective – Campus Sup de Sub
Residenze presso Lavanderia a Vapore, Centro di Residenza del Piemonte e Membro della rete EDN European Dancehouse Network nell’ambito di Torinodanza 2020, CID – Centro Internazionale della Danza_Passo Nord, Corniolo Art Platform
in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana

 

[foto: Andrea Macchia, dettaglio]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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