Dance Undone

Repositioning Choreography in Contemporary Arts Practice

3 Maggio 2012 - 6 Maggio 2012 19:30

Le Murate Progetti Arte Contemporanea | IT


INFO


un progetto site specific curato da Tony Thatcher, Head of Choreography al Trinity Laban di Londra, e dall’artista/producer Mariana Lucia Marquez

Tony Thatcher e Mariana Lucia Marquez sono i curatori di questo progetto tra performance e installazioni che coinvolge giovani artisti emergenti e diplomati del Laban e propone un approccio alla performance e alla coreografia viste come parte di uno “spazio” interdisciplinare più ampio in cui la danza cerca di evitare i contesti tradizionali in cui solitamente viene vista e interpretata.

Installazioni / Performance

Edge-Park :: video/installazione
video: Valentina Lamantia
musica: Jonathan Owen Clark
Una produzione dell’OAC Collective – Martina Francone e Hrafnhildur Einarsdottir su iniziativa di Vincenzo Casali Architecture, con il supporto di Tony Thatcher e la collaborazione del CFLI di Venezia

Un lavoro interdisciplinare tra videoart, architettura, danza e musica che mostra immagini-cartolina in movimento, e in cui lo spazio e il tempo vengono scomposti grazie all’utilizzo del video.
Il corpo in movimento nello spazio cambia la visione percettiva e prospettica dello spazio, e il fermo immagine riflette la solitudine e il vuoto.

A Darkened Room :: arte visiva/installazione
concept e dipinti: Miraj Ahmed
indagine sul movimento, collaboratore e performer: Tony Thatcher

A Darkened Room esplora la percezione e la visione di opere bidimensionali in rapporto a una coreografia che si svolge all’interno di uno spazio espositivo. Una serie di opere su carta, collocate in varie posizioni all’interno di uno spazio oscurato, invitano gli spettatori ad abituarsi al buio e a cercare di percepire le opere in questa situazione. Questo tipo di percezione rende consapevoli del proprio corpo, attraverso i movimenti e le posizioni messi in atto per andare alla ricerca dell’immagine.

Untitled Thresholds for g(l)azed Confit :: arte visiva/installazione /performance per uno spettatore
concept, performance, film-editing: Isabelle Jendrulek
collaboratore e performer: Sarah Cattrall
performer e fotografo: Henryk Hetflaisz
performer, psicoterapeuta e collaboratore: Robert Palmer

In Untitled Thresholds for g(l)azed Confit lo spettatore è il masochista desideroso di essere punito.
Gli artisti diventano sia la storia che il personaggio mostrando la precarietà delle condizioni che siamo abituati a chiamare normali, e rendendo indistinto il limite tra scena e performer, tra marginale e convenzionale. La stessa presenza dello spettatore, in uno spazio limitato, influenza l’andamento della performance.

Site-seeing from left to right :: video/installazione
concept e film: Kelly Chorpening

Site-seeing from left to right è un lavoro composto principalmente da immagini fisse animate da linee di luce proiettate all’interno di uno spazio. Il suono rende tangibili i momenti in cui la luce incontra la superficie.

Black Thread :: video/ installazione
coreografia e performance: Alenka Herman

Black Thread è incentrato sulle nozioni di tempo e memoria, e su livelli diversi di presenza e assenza. Il corpo segna lo scorrere del tempo attraverso azioni minimali. Il movimento ridotto e ripetitivo invita a esaminare con maggiore attenzione la sovrapposizione tra il corpo in scena e la sua presenza mediatica.

-scape (2) :: video/installazione
coreografo: Tony Thatcher
compositore / sound design: John Drever
performer: Emma Redding

Un lavoro, frutto della collaborazione tra il compositore John Drever e la performer Emma Redding, sulle trasformazioni dei Goodwin Sands, una serie di banchi di sabbia situati al largo di Deal nel Canale della Manica.

Nomai :: danza e musica live
coreografo: Martina Francone (OAC Collective)
compositore: Morton Feldman
performer: Martina Francone, Hrafnhildur Einarsdottir
disegno luci: Vincent Field

Nomai è un lavoro minimalista che esplora l’energia delle relazioni e indaga la vicinanza e la distanza a livello fisico, mentale e sensoriale. Ispirato all’opera Gerhard Richter, Nomai compone immagini per poi sfuocarle, creando ambiguità ed evitando di imporre un significato.

Which part of us it is thought from :: danza
coreografia e performance: Ina Dokmo
filosofo: Benjamin Andrae

Questo lavoro si incentra sul problema del corpo e della mente visto da prospettive diverse, interrogandosi sui punti di vista in relazione a esperienze di vita diverse.
Un processo intellettuale che tipo di esperienze fisiche può suscitare?
Cosa ci può portare a pensare in modi diversi?
Un filosofo sarà collegato via Skype e il puvblico potrà interagire direttamente con lui, mentre la performer si muoverà secondo una partitura lineare composta sulla percezione dei meridiani.

Unfashion :: danza site-specific
coreografi: Marquez&Zangs
performer: Diina Bukareva, Alenka Herman,
Mariana Lucía Marquez, Emma Zangs

Deleuze e Guattari hanno descritto una macchina che lavora per interruzioni e rotture. Questo ricorda anche la storia, raccontata da Jérôme Bel, di un danzatore che all’Opéra di Parigi, dopo una pirouette eseguita male, ha ricevuto applausi più calorosi di tutti gli altri solisti. Una défaillance sul palco, piuttosto che compromettere la performance, può quindi aggiungere qualcosa: un surplus, un valore artistico. In Unfashion, tre ballerini e un coreografo mettono in scena uno spettacolo “alla moda” che rimodula continuamente i suoi linguaggi alla ricerca del significato dello stare in scena, del qui e ora, del desiderio di sbagliare.

Satisfyin’ Lover :: danza
da una coreografia di Steve Paxton
realizzazione e direzione: Martin Hargreaves
assistito da Tony Thatcher
con la partecipazione di studenti del Trinity Laban e ospiti locali

“This dance is about walking, standing and sitting. Try to keep these elements clear and pure”. (Steve Paxton 1968)

Attraverso un focus su una serie minima di azioni l’intenzione è quella di esplorare la gamma di coreografie, complesse e talvolta idiosincratiche, che si possono trovare nella vita di tutti i giorni. (Jill Johnston, 1968)

Score (-stance) :: danza e musica live
coreografo: Tony Thatcher
compositore: Kim Helweg
performer:
danza: Ina Dokmo
viola: Nic Pendlebury

Score è suddiviso in 5 sezioni con un tempo che varia tra 1’26” e 3’36”. La durata di ogni sezione diventa il mezzo che fornisce una struttura al lavoro, sia nel suo complesso, sia nella sua scansione. Cambiamenti di movimento e di colore avvisano spettatori e performer del passaggio da una sezione all’altra, ma con l’avvicinarsi alla fine del pezzo queste linee di demarcazione diventano palesi solo per il danzatore.

ReBodied :: danza e music live
coreografo: Diina Bukareva
danzatore: Antti Kankainen
musicista: Markus Tapio

Questo lavoro, attraverso un approccio improvvisativo, indaga il movimento e il suono tramite la memoria di esperienze sensoriali, condivise e rivissute in un nuovo tempo e in un nuovo spazio.

 

[foto: Tony Nandi]

 

 

 

 

 

 

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