FEDERICA SANTORO | LUCA TILLI

L'ANITRASELVATICA

18 Maggio 2018 21:00

PARC Performing Arts Research Centre Firenze | IT


INFO
BIGLIETTI
intero 10€
ridotto convenzioni e studenti 8€


in programma anche
19 maggio 2018 21:00

 

liberamente ispirato all’opera di H. Ibsen

Quadro I°    “ i Sommersi”

quadro I°    “i Sommersi”    il signor Werle e il figlio Gregor – il fotografo Hjalmar Ekdal e la figlia Edvige.
Il concetto di quadro, crea una distanza, affinché il senso si manifesti, si ri-decostruisca. Cut up.
L’andamento non è lineare, in quanto nessuna opera, nessun essere può esserlo, le vicende de L’anitraselvatica semplicemente accadono, nel loro alternarsi staccato.

L’Anitra Selvatica, testo in 5 atti di H. Ibsen, è opera bizzarra, sciamanica, respingente e ironica. Il confronto tra ciò che eravamo e quello che stiamo per essere è molto crudele e pauroso, se si cade, poi addirittura nel non essere!
Il progetto è composto da due quadri. Il Quadro I° verrà sviluppato durante la residenza a Fabbrica Europa; il quadro II° – “l’aperto” – sarà oggetto di lavoro nel 2019.

Antefatti
Un uomo ricco, un industriale, il signor Werle, 15 anni prima degli eventi in azione, intraprende con il vecchio tenente Ekdal un comune affare (in certe foreste dello stato) che però fallisce tragicamente. A causa di questo ambiguo fallimento, il vecchio Ekdal, come unico accusato, viene incriminato, imprigionato, quindi cade in disgrazia e con lui suo figlio, Hjalmar Ekdal.
L’uomo ricco, l’industriale Werle, per 15 anni elargisce favori a livello personale ed economico alla famiglia decaduta. Ma i suoi benevoli aiuti rendono tutti gli Ekdal ancora più miseri e succubi del suo essere ricco e generoso.
In quel tempo di 15 anni prima Gina Hansen ha una relazione con l’industriale Werle.
Gina, all’epoca, è cameriera dei Werle. Lasciata la famiglia, per non dare scandalo, Gina si sposa subito con Hjalmar Ekdal con cui ha una figlia Edvige, ora quasi quattordicenne.
E poi c’è l’Amico dei vecchi tempi, il figlio dell’industriale Werle, Gregor, che riappare dopo 15anni, in casa del padre.

 

Federica Santoro, regista, interprete, performer, lavora come attrice con registi e drammaturghi in ambito contemporaneo, tra cui Giorgio Barberio Corsetti, con il quale collabora per molti anni, Societas Raffaello Sanzio, Alfonso Santagata, Roberto Rustioni, Travirovesce, Lucia Latour, Filipp Timi con cui negli anni ’90 co-dirige e interpreta alcuni spettacoli, e, sempre come attrice, con Lucia Calamaro. Nel 2012 vince il premio Ubu come miglior attrice non protagonista per L’origine del Mondo di Lucia Calamaro e nel 2016 viene candidata al premio Duse per il Teatro come miglior attrice. Collabora e ha collaborato i musicisti Mike Cooper, Tim Hodgikinson, Luca Venitucci, Daniela Cattivelli, Fabrizio Spera, Luca Tilli, Sebi Tramontana, Elio Martusciello. Ha fatto parte del collettivo Cervello a Sonagli.
Come regista e interprete, dai primi anni del 2000 a oggi ha diretto e interpretato spettacoli teatrali, scritti da lei o di cui ha curato la drammaturgia, da testi di autori come Sarah Kane, Elfriede Jelinek, Thomas Bernhard, Peter Handke, Shakespeare, Ibsen.
Nel 2004, con la musicista e performer Daniela Cattivelli, costituisce Cane, compagnia artistica che lavora sulla ricerca sonica, vocale e performativa. Nel 2009 inizia la sua collaborazione artistica con il musicista Luca Tilli, da cui nascono L’Othello, l’Ingegneria del consenso (2010) da Shakespeare, Warum eine Kuche (2013/14) di Peter Handke. Nel 2013 scrive e dirige In Società (ripreso nel 2016) in collaborazione con Luca Tilli e Sebi Tramontana, nel 2017 L’AnitraselvaticaMancano pochi minuti.
Attualmente conduce, laboratori sulla ricerca e la didattica attoriale, registica e performativa per principianti e professionisti, in scuole o privatamente.
Luca Tilli studia violoncello con il maestro Michele Chiapperino. Dopo esperienze con diverse Orchestre Stabili l’attività concertistica e di studio nell’ambito della musica contemporanea e dell’improvvisazione lo porta a collaborare con il violoncellista americano Tristan Honsinger. Dal 2005 la sua attività concertistica si concentra nell’ambito della musica d’avanguardia collaborando stabilmente in trio con Luca Venitucci e Fabrizio Spera e partecipando a numerosi festival con Sebi Tramontana, Paul Lytton, John Edwards, Phil Minton, Massimo Pupillo, Lol Coxhill, Mike Cooper e Roberto Bellatalla nel trio RAST. Nel 2007 suona nell’ensemble B for Bang di Katia Labèque, sostituendo Giovanni Sollima. Nel 2011 prende parte al progetto Zu 93 con Zu e David Tibet (Current 93). Dal 2006 compone musiche per spettacoli di danza butoh all’interno dei Festival Soma e Trasformazioni in collaborazione con il danzatore Stefano Taiuti e costituisce una nuova formazione in quartetto insieme ad Alberto Braida, Paul Lytton e John Edwards. Nel 2007 suona nello spettacolo di Daria Deflorian Bianco. Collabora con la compagnia teatrale Biancofango e con Santasangre nel progetto Konya. Prende parte all’allestimento de La Gilda Furiosa, opera di Giulia Tagliavia su libretto di Stefano Benni. Dal 2009 collabora come musicista e performer agli spettacoli L’ingegneria del consenso, Divertimento (Perdutamente Teatro India), In Società, Warum eine Kuche di Peter Handke, Mancano pochi minuti, L’Anitraselvatica, diretti da Federica Santoro.

 

a cura di Federica Santoro e Luca Tilli
regia e adattamento drammaturgico: Federica Santoro
musiche: Luca Tilli
scene: Marina Schindler
disegno luci: Dario Salvagnini
performer: Federica Santoro , Gabriele Portoghese, Luca Tilli
collaboratori artistici: Ettore Frani e Paola Feraiorni
Il quadro in scena, del ciclo “ I Sommersi”, è del pittore Ettore Frani
Ringraziamenti: Angelo Mai e Kollatino Underground per le residenza a Roma, Performing Santa Caterina a cura della Società dello Spettacolo per la residenza a Foligno (aprile 2017), Diana Arbib, Paola Feraiorni, Giulio Sonno, Alessandro Carpentieri per le riprese video ed Eleonora Cerri Pecorella per le foto

 

 

 

 

 

 

 

 

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