La notte di Helver

Kamerni Teatar '55 / Sarajevo

18 Maggio 2014 19:00

Stazione Leopolda di Firenze | IT


INFO
Durata: 1h e 30m circa
In lingua originale con
con sottotitoli in italiano

Biglietti:
intero 20€
ridotto 15€
studenti 10€

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Tra il 1992 e il 1995, mentre Sarajevo era sotto assedio, il Kamerni Teatar ’55 ha portato avanti la sua missione di “resistenza culturale all’aggressione e alla barbarie”. Durante questi tre anni, sotto i colpi dei mortai e i bombardamenti, a volte con la sola luce delle candele, il gruppo è rimasto fedele ai suoi principi, andando in scena quasi ogni giorno di fronte al suo pubblico.

La notte di Helver (Helverova Noc), per la regia di Dino Mustafic, parla della nostra necessità di comprensione e amore, svelando le terribili verità sullo spirito umano che possono emergere nell’arco di una sola notte.
Gli interpreti sono due straordinari attori: Mirjana Karanovic – presente in molti film di Emir Kusturica, Orso d’oro a Berlino, nomination all’Oscar per Il segreto di Esma – ed Ermin Bravo, giovane e talentuoso attore di teatro e cinema, famosissimo in patria.
In una città senza nome, in un paese potrebbe essere la Germania nazista, il Ruanda o la ex Jugoslavia, Carla e suo figlio Helver si stanno nascondendo. Una guerra civile ha devastato tutto ed è solo questione di tempo prima che i due vengano scoperti. Helver, che soffre di disturbi mentali, è eccitato da quello che ai suoi occhi sembra solo un grande gioco di guerra. Suggestionato dalla figura di Gilbert, leader paramilitare fascista che vorrebbe liberare il paese dalla “lurida feccia”, Helver non ha nessuna consapevolezza del pericolo in cui si trova. La complessa natura dei due protagonisti – madre e figlio – si rivela dentro la cornice opprimente e claustrofobica del loro passato, e tra le quattro mura di una stanza si sviluppa una dolorosa, straziante, brutalità che porta in superficie tragiche verità.
Dall’ossessione di Helver nei confronti di Gilbert al suo sconsiderato abuso di Carla, lo spettacolo racconta la facilità con cui in tempi di isteria collettiva le persone possono essere manipolate.

 

Il Kamerni Teatar ’55 di Sarajevo ha avuto un’influenza decisiva su un’intera generazione di artisti che hanno identificato il suo utilizzare la scena circolare con la possibilità di godere di un’interpretazione più intima, sincera e diretta, senza cliché recitativi o false intonazioni. Sempre rimanendo coerente con una ricerca pionieristica e d’avanguardia, il Kamerni Teatar ha portato in scena opere di autori internazionali come Brecht, Shaw, Pinter, Beckett, Pirandello, Camus, Goldoni, Dürrenmatt, Lorca, Gombrowitz, Ruzewitz, Arbuzov, Bulgakov, Fassbinder, Ibsen, Strindberg, Buchner, Sartre, Genet, Ionesco, Havel e anche di drammaturghi bosniaci (Žalica, Topcic, Kovac, Plakalo, Ibrišimovic, Fetahagic, Jovanovic, Karahasan, Fogl, Mustajbašic, Horozovic, ecc.).
regia: Dino Mustafic
drammaturgia: Ljubica Oostojic
scenografia: Kemal Hrustanovic
interpreti: Ermin Bravo, Mirjana Karanovic
direttore di scena: Rade Jaglicic
produttore: Nusret Ceman
direttore: Zlatko Topcic
luci: Elvedin Bajraktarevic, Nino Brutus
suono: Edin Hajdarevic
attrezzisti: Mirsad Imamovic, Senad Bešic, Milan Novic
trucco: Jasmina Hadžic
costumi: Ramiza Saric

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