May 19, 2009 23:00
Stazione Leopolda di Firenze | IT
I nuovi linguaggi dell’arte costituiscono per Giancarlo Cauteruccio la vera evoluzione dell’immaginario futurista, nel segno di un’arte totale, sempre provocatoria e fuori dagli schemi.
Nel Laboratorio per l’addestramento della luce lo spazio esplode in una partitura luminosa che rimanda al teatro di Enrico Prampolini, alla velocità di Umberto Boccioni, e alle iridescenze di Giacomo Balla che, quando nel 1917 realizzò le scene per Feu d’artifice di Igor Stravinskij, rivelò un’intuizione sovversiva e spiazzante. A distanza di un secolo e in omaggio a quella che Margherita Sarfatti definì “una danza di onde luminose e acustiche”, su una colonna sonora innervata di suoni e voci – di Monica Benvenuti e Davide Barittoni – mutuati dalle tavole parolibere e dalla rumoristica futurista, Cauteruccio crea un’azione contemporanea che scardina le aspettative e, fuori da ogni intento celebrativo, sgorga dal Futurismo per rivolgersi al futuro.
Il musicista Giacomo De Caterini ha elaborato la sintesi delle tavole grafiche sulla base di una partitura vocale digitalizzata su campionature di voci e suoni originali.
Una vera e propria reinterpretazione acustica della formula “movimento + velocità”