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Lost/ Remember/ Empathy/ Snake/ Research/ Paradise
Un lavoro ispirato a una sezione di scatti fotografici di Duane Michals, “Il Paradiso Perduto”.
L’alternanza di sei fotogrammi riporta in un tempo non definito due figure, un Adamo e un’Eva che, sradicati dal Paradiso, abbandonano le loro “Vesti di Luce”, scoprendosi fragili e consapevoli.
La dualità è accentuata dal bianco e dal nero, simbolicamente opposti e allo stesso tempo compatibili, come il lavoro coreografico che, attraverso il corpo, racconta degli opposti che ricercano un’unità rintracciabile e recuperabile solo nel ricordo.
Bene e male, uomo e donna, moto e stasi, ascesa e declino, opposti che trovano il loro equilibrio in un ciclico e naturale passaggio gli uni negli altri, lasciando traccia nelle memorie.
Perse in uno spazio-tempo che sentono non appartenergli, le due figure rievocano un passato, rivivono dei flashback che li riconducono all’origine, all’essenza, a quell’Eden dove diverso e uguale perdono il loro senso, dove la nudità è sinonimo di neutralità.
Samuele Cardini
Danzatore, coreografo e docente, Samuele Cardini nel 1997 entra a far parte della compagnia giovanile Opus Ballet per la quale collabora con Fabrizio Monteverde e Patrick King. Nel 1999 entra nella Compagnia Virgilio Sieni partecipando a diverse produzioni tra le quali Empty Space Requiem (premio UBU 2004). Dal 2000 inizia un percorso coreografico personale con le creazioni May Day, May Day, Veleno sterile, Perpetuo, Alcune mie cosette. Nel 2007, con il progetto Me, Myself & I, vince il premio di residenza coreografica HOME 07 promosso da Scenario Pubblico e Steptext. Sempre nel 2007 collabora con Marina Giovannini al progetto Studi per Luogo Comune, che si aggiudica il Premio Equilibrio Roma 2008. Nello stesso anno inizia una collaborazione con la compagnia Le Supplici di Fabrizio Favale, in qualità di danzatore. Nel 2009 crea con Marina Giovannini lo spettacolo Pausa Paradiso. Seguono altre produzioni tra cui Parco diario di un duetto, Scimmia d’assalto e Mille fiori. Dal 2009 è docente e coordinatore didattico di oMA officina Movimento Arte di Firenze con il progetto Luogo Comune e dal 2011 è direttore artistico e coreografo – insieme a Tan Temel – della compagnia L’O.fficina.
Nata a Firenze, Monica Baroni, ha iniziato la sua formazione al Balletto di Toscana e si è poi perfezionata in danza contemporanea con Cinzia Cascianini e Virgilio Sieni. Dal 1990 al 2002 ha fatto parte della Compagnia Virgilio Sieni danzando nelle produzioni Re Lear (1990), Eclisse (1991), Studi su Amleto e Ofelia (1991), Cantico 1,2,3,4,5 (1993), Quartetti sul Vento (1994), Soli sulla Sparizione (1994), Studi sulla Regina delle Nevi (1994), Orestea Nuda (1995), Apollo (1995), Casina dei Biscotti (1996; 2004), Fulgor (1996), Yes Yes Cappux Red (1997), L’Entrata nella Porta Senza Nome (1997), Pinocchilus (1999), Babbino Caro (2000). Ha collaborato come solista con il chitarrista classico David Richter per la creazione di un video, e con la giovane coreografa Antonella Agati per la creazione di alcuni lavori come LEGA/MI. Per tre anni ha partecipato alle produzioni della compagnia Mistral con coreografie di Deanna Losi e regia di Roberto Guicciardini. Dal 2009 fa parte del consiglio direttivo di oMA – e dal dicembre 2011 del consiglio direttivo e coreografa della compagnia di danza contemporanea L’O.fficina.
ideazione: Samuele Cardini
coreografia e danza: Monica Baroni e Samuele Cardini
rielaborazione musicale: Samuele Cardini
disegno luci: Gabriele Termine
tecnica: Lorenzo Pazzagli