La danza è soprattutto un atto di apprendimento, che necessita di continue valutazioni e calcoli balistici per evolversi rispetto allo spazio ed al tempo: essa è sempre in un “fuori” di cui fare incessante esperienza. Luogo dell’incontro, del malinteso, dell’incidente e della diversione, questo “fuori” è in effetti null’altro che l’avventuroso risultato dell’ “impotenza in cui si trova l’anima di restare presso di sé” (Jean Marc Besse, Vedere la terra).
Robinson parte all’avventura come turista definitivo e archetipo dell’occidente colonizzatore, ma è soprattutto la sua inquietudine che lo fa naufragare in un paesaggio senza umani.
La sua strategia di sopravvivenza si predispone allo sgretolamento dei propri limiti e progetti, causato dalla mancanza di quel termine di paragone che fonda e giustifica ogni figura: un’altra figura, chiunque, un non-io. La sua vera reinvenzione avviene attraverso l’incontro con l’altro da sé. Essere corpo solo in quanto vicino, di fronte, accanto ad un altro corpo.
Il nostro Robinson scavalca dunque la progettualità amministratrice conferitagli da Defoe ed entra contraddittoriamente nella zona di metamorfosi dell’individuo di fronte alla possibilità dell’innocenza originaria, come accade nel romanzo di Michel Tournier, Venerdì o il limbo del Pacifico, punto di partenza testuale di questa indagine.
mk si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Tra le produzioni più recenti le Instruction series, Il giro del mondo in 80 giorni (con ospiti della William Forsythe Company) e Grand Tour, indagini coreografiche in bilico tra paesaggio puro e ricostruzione tormentata dell’esotico. Impressions d’Afrique viene presentato nel 2013 al Museo Nazionale Etnografico Pigorini di Roma, alla Biennale Danza di Venezia e al festival Short Theatre. Del 2014 è il debutto di Robinson, in collaborazione con Luca Trevisani, su musiche di Lorenzo Bianchi Hoesch, una produzione del Teatro di Roma ospitata in febbraio al Teatro Argentina. Alla circuitazione degli spettacoli mk affianca un’intensa attività di progetti sperimentali, tra i quali Clima (in collaborazione con Teatro di Roma e Santarcangelo dei Teatri – performance realizzata con la partecipazione del pubblico), le Accademie Eventuali a Bologna con Margherita Morgantin in collaborazione con Xing, gli ambienti coreografici creati per l’Accademia Nazionale di Danza, il progetto Invenzioni per la BiennaleDanza 2013 e la cura dei cicli di performance AngeloMai Italia Tropici. Nel 2012 esce Agenti autonomi e sistemi multiagente (Quodlibet) di Michele Di Stefano e Margherita Morgantin, un testo di istruzioni coreografiche e report meteorologici. Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiBACT.
Michele Di Stefano ha ricevuto il Leone d’argento per l’innovazione alla Biennale Danza di Venezia 2014.
con: Philippe Barbut, Biagio Caravano, Francesco Saverio Cavaliere,
Marta Ciappina, Andrea Dionisi, Laura Scarpini
coreografia: Michele Di Stefano
musica: Lorenzo Bianchi Hoesch
set: Luca Trevisani
disegno luci: Roberto Cafaggini
assistenza scenica: Davide Clementi
organizzazione generale: Anna Damiani
promozione: PAV/Diagonale artistica
produzione: mk 2014, Teatro di Roma
in collaborazione con: Comune di Montalto di Castro e ATCL
con il contributo di: MiBACT
[foto: Luca Trevisani]