Fabbrica Europa 2013

16 aprile > 19 giugno 2013
XXVII edizione
Firenze, Stazione Leopolda e altri spazi

Non invano hanno soffiato i venti
Sergej Aleksandrovič Esenin

Non invano sono passati venti anni.
Come un dono. Dedicati a raccogliere ciò che di più forte e originale respirava sulla scena internazionale e condividerlo. Costruendo a Firenze un luogo “altro”, dove i linguaggi e i segni di quella creatura viva che è la contemporaneità fossero di casa.Dopo venti anni molto è cambiato. Se non nella volontà di lavorare in tale direzione, sicuramente nella realtà e nell’immaginario circostanti.
Un mutamento che impone anche spostamenti di significato e di rotta. Oltre il luogo deputato – la Stazione Leopolda, che da sempre ha caratterizzato l’identità di Fabbrica Europa – per aprire a un festival diffuso: dalla città alla regione, dall’Italia all’Europa. Un’Europa ancora da costruire, da “fabbricare”.
Fabbrica Europa mostra per questo la necessità di proseguire su più direzioni, verso nuovi incroci dell’arte e del pensiero.
E se da un lato rimane chiara la volontà di puntare sulle linee maestre del teatro e delle arti performative internazionali, dall’altro la tensione è verso quelle nuove generazioni creative che a livello mondiale stanno prendendo la parola in prima persona, per dar vita a nuove formule e visioni che possano detonare gli ingranaggi di una società dello spettacolo al suo ultimo atto.
Da questa prospettiva i venti anni di Fabbrica Europa hanno tutt’altro che il sapore di un approdo o dell’autocelebrazione. Rappresentano invece la determinata esigenza di riconoscere culturalmente e politicamente, nell’oceano di segni, quelli necessari per trovare una via d’uscita e per rigenerare lo sguardo prima di ripartire. In attesa di nuovi venti.

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