26 Maggio 2017 - 27 Maggio 2017 14:00
Le Murate Progetti Arte Contemporanea | IT
Visitabile
26 maggio 2017 h 14:00 – 20:30
27 maggio 2017 h 14:00 – 19:30
Pau è il nome di un piccolo paese della Sardegna ai piedi del Monte Arci e rappresenta una delle più significative sorgenti di ossidiana del Mediterraneo.
In questo luogo, durante la residenza artistica “Terre dal Cuore di Vetro”, nasce il progetto “Riflessi Ossidativi”, costituito dall’esposizione fotografica “I Volti dell’Ossidiana” e dalla performance di danza contemporanea Oxidiana.
Il progetto fotografico I Volti dell’Ossidiana degli autori Francesca Bonettini e Fabio Sau si pone come obiettivo quello di rispondere ad alcuni quesiti che i due autori si sono posti dopo un lungo periodo di ricerca e settimane di permanenza trascorse a Pau, soggiorno vissuto a stretto contatto con la comunità locale e con le specificità del territorio. Dalle informazioni raccolte su quella straordinaria materia che è l’ossidiana, grazie anche alla stretta collaborazione con le archeologhe del Museo dell’Ossidiana di Pau, è scaturito negli autori il desiderio e l’intenzione di provare a raccontare quale fosse il riflesso che l’ossidiana ha lasciato e ancora lascia sui volti delle persone che ne abitano il territorio, e quale fosse, e fosse stato, il riflesso che queste stesse persone hanno lasciato sull’ossidiana, ovvero l’aspirazione di riportare alla luce e conferire valore alla complessità di aspetti che ruotano intorno a questo vetro, attraversando le sue valenze geologiche, archeologiche ed energetiche.
Con I Volti dell’Ossidiana Francesca Bonettini e Fabio Sau hanno voluto invitare la comunità del Monte Arci – composta da generazioni diverse, da mondi spesso distanti, con vissuti differenti e diversificati – a confrontarsi e avvicinarsi anche in modo inedito all’ossidiana, elemento così fortemente caratterizzante per il territorio in cui essa vive.
In ambito chimico, l’ossidazione è un processo che si può osservare in diversi contesti e che si verifica quando una sostanza o un elemento si combinano con l’ossigeno. Metaforicamente, dunque, la ricerca aspira a riportare nuovo ossigeno e nuova vita a un contatto – quello tra la comunità locale e la materia ossidiana – in parte perduto e in parte aperto a possibili riletture.
Il riflesso è la prima cosa che balza all’occhio osservando l’ossidiana, materia vetrosa connotata da un’elevata specificità (una sorta di “impronta digitale” chimica) e da una propria storia, e caratterizzata da un periodo di vita e di “morte” osservabile e misurabile.
Il progetto si concretizza in stampe fotografiche fine art che mettono a confronto i volti degli abitanti del territorio del Monte Arci insieme con scatti che mirano a rappresentare la più pura essenza dell’Ossidiana.