Talking hearts

5 Maggio 2012 22:00

Le Murate Progetti Arte Contemporanea | IT


Perché talking hearts? Gli artisti possono esprimersi nei linguaggi e con i mezzi più diversi, ma l’arte parla una sola lingua: il progetto è dunque incentrato sulla consapevolezza del processo creativo, sul lavoro di squadra dei giovani artisti partecipanti, sia durante il processo creativo che in scena, e sul messaggio condiviso da trasmettere al pubblico. Ogni partecipante o piccolo gruppo sperimenterà modalità per interagire creativamente con gli altri, siano esse segni, gesti, parole, suoni, sensori o quant’altro. L’esercizio finale consisterà nel combinare queste modalità in una performance basata sull’improvvisazione. Attraverso questo processo crediamo (siamo convinti) che sia possibile migliorare nella propria arte ma anche nella comprensione e tolleranza degli altri, investendo energia positiva in un processo partecipato di creazione.

talking hearts unisce immagini, musica e movimento. La sfida principale consiste nel costruire solide interconnessioni tra elementi audiovisivi e performativi (più familiari a danzatori e musicisti che agli artisti visivi e audiovisivi), stimolando tutti i partecipanti a esprimersi scenicamente. In altri termini, ciascuno deve andare in scena sentendosi come un jazzista in una jam session.

Nell’ambito della XIX edizione del Festival Fabbrica Europa, in una residenza creativa presso il Sonoria Spazio Giovani e Musica dell’Isolotto, il gruppo di giovani artisti internazionali comincerà a elaborare un linguaggio comune che si esprimerà in una performance, basata sull’improvvisazione, sui temi della diversità culturale, dell’ambiente urbano e di possibili visioni di un’Europa futura.

Dopo una prova aperta dedicata ai giovani musicisti frequentatori del Sonoria (4 maggio ore 17.30), la performance-in-progress viene presentata in anteprima nel cortile delle Murate in collaborazione con il Caffè Letterario, per poi affrontare i preparativi in vista degli spettacoli finali che saranno presentati in agosto a Budapest, nell’ambito dello Sziget Festival, e in autunno a Bucarest.

 

di e con Irene Alfambra (ES), Pamela Barberi (IT),
Esmeralda Elizalde (ES), Iulia Enculescu (RO), Áron Farkas (HU),
Fathir Ismail (HU), Sandra Jurado (ES), Endre Kertesz (HU),
Aurora Loffredo (IT), Luis Oscar Mendez (ES), Marta Mesquida (ES),
Adrian Newgent (HU), George Popescu (RO), Ana Maria Staicu (RO),
Varga Szabolcs (HU), Rebecca “Realz” Turini (IT),
Rafael Ugarteche (RO/ES)
direzione artistica: Jérôme Li-Thiao-Té (HU)
luci e direzione di scena: Lorenzo Ciacciavicca (IT)
consulenza immagini: Olga Pavlenko (IT)
coach: Ruben Vandendriessche (ES)
organizzazione: Anna Kudron (HU)
talking hearts è un’iniziativa di giovani sostenuta dal programma Gioventù in Azione dell’Unione Europea e coordinata da Subjective Values Foundation (Budapest, Ungheria) in partenariato con Associazione culturale Fabbrica Europa (Firenze), EuroEst Foundation (Bucarest, Romania) e Università di Barcellona – LMI (Spagna). Riunisce 4 gruppi di giovani musicisti, danzatori e artisti visivi e audiovisivi con diverse radici culturali di 4 paesi europei, con il fine di promuovere la cooperazione e l’inclusione sociale attraverso l’espressione creativa. Incoraggiando i giovani a sviluppare una visione condivisa di un’Europa delle diversità culturali proiettata verso il futuro, ma anche concrete competenze artistiche, sociali, interculturali e auto-imprenditoriali, talking hearts è ideato e organizzato da giovani artisti che si sono conosciuti e hanno lavorato insieme in vari progetti promossi dal network ROOTS & ROUTES International.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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