4 Luglio 2013 19:30
Partendo da storie reali, accadute in un tempo remoto, in un tempo innocente, come da bambini quando si era disposti a tutto per attirare l’attenzione, arriviamo a oggi dove tutto ciò che ci era permesso ha perso l’innocenza che lo vestiva.
Rock Rose indaga questo territorio per tradurre nel corpo e sulla scena il “tutto ciò che posso”, dove il corpo si duplica, triplica per raccontare la fragile bellezza e le tracce di una caduta innocenza, celate dietro la necessità di essere importanti, riconosciuti qui ed ora, di esistere almeno negli occhi di chi guarda.