nell’ambito del festival Fabbrica Europa 2025
Brinjë më Brinjë di Genny Petrotta attraversa la storia stratificata delle Burrnesha: donne che, in alcune comunità balcaniche, assumono un’identità maschile secondo le regole del Kanun, il codice consuetudinario albanese.
Utilizzando Amleto come cornice poetica, questa video installazione multicanale cerca di scardinare le rappresentazioni stereotipate e fuorvianti delle Burrnesha diffuse dai media occidentali, per dare spazio a una riflessione rituale sul potere, sul genere e sull’identità.
Nel canale video principale, Brinjë më Brinjë mette in relazione lo sguardo di Drande, Burrnesha originaria di Shëngjin, con spazi dell’inconscio e gesti arcaici, ripresi all’interno di Vila 31, ex residenza del dittatore Enver Hoxha.
Le performer Gloria Dorliguzzo e Cristina Kristal Rizzo danno corpo alla Gjama e Burrave – antichi lamenti funebri, un tempo riservati agli uomini e proibiti sotto il regime comunista – riattivando, attraverso il corpo femminile, una memoria rimossa e silenziosa.
Il paesaggio sonoro dell’opera, composto da Angelo Sicurella, include la riscrittura del monologo di Amleto firmata da Amelia Rosselli, tradotta in albanese da Ledia Dushi e intrecciata ai suoi versi poetici, dando vita a un mantra collettivo: un ponte simbolico tra visioni e racconti condivisi.
Nel suo insieme, l’opera evoca un sonno inquieto condiviso come esperienza di soglia, uno stato liminale in cui tutti i corpi abitano.
Genny Petrotta è un’artista arbëreshë con base a Palermo. La sua ricerca artistica intreccia riflessioni poetiche sull’identità e sulla rappresentazione di storie dimenticate o distorte dal racconto dominante.
La sua pratica spazia tra film, installazione e performance, abbracciando un processo cinematografico in cui scrittura poetica, ricerca e immagini in movimento dialogano costantemente.
Nel 2023 il suo progetto Mamma Perdonami ha ricevuto il supporto dell’Italian Council (XII edizione) e la On the Road Production Fellowship di Autostrada Biennale.
Il suo lavoro è stato esposto e proiettato in istituzioni ed eventi tra cui Transeuropa Festival (Romania), Autostrada Biennale (Kosovo), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Italia), Museo delle Civiltà (Italia), Postane (Turchia) e Manifesta 12.
Dal 2016 fa parte del collettivo artistico Il Pavone. Parallelamente, ha sviluppato collaborazioni continuative con artisti e filmmaker, ricoprendo ruoli che spaziano dalla produzione creativa alla ricerca d’archivio.
una video installazione di Genny Petrotta
concept, regia, camera, editing: Genny Petrotta
performer: Gloria Dorliguzzo (video), Cristina Kristal Rizzo (video)
con Drande Dodaj, Ledia Dushi
suono: Angelo Sicurella
brano tratto da “Kënga e Lazarit”, interpretato da Saverio Guzzetta
poeta, voce narrante: Ledia Dushi
estratto poetico da “La Libellula” Amelia Rosselli
produzione esecutiva: Luca Bradamante
produzione: Elena Castiglia
assistente alla regia Arlind Kola
prodotto da Luca Bradamante per Alción
coprodotto da Federica Maria Bianchi per Snaporazverein
con il supporto di Istituto Italiano di Cultura Tirana e Art Explora
progetto sostenuto da FONDO network per la creatività emergente coordinato da Santarcangelo dei Teatri e realizzato
con AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Centrale Fies, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro
Nazionale, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione I Teatri – Reggio Emilia, Fuorimargine
/ Centro di produzione della danza in Sardegna, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino | Centro di Residenza Emilia- Romagna, Lavanderia a Vapore / Fondazione Piemonte dal Vivo, OperaEstate Festival Veneto / CSC Centro per la Scena Contemporanea, Ravenna Teatro, SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione della Liguria, Teatro, Stabile dell’Umbria, Triennale Milano Teatro
foto: Genny Petrotta_Brinjë më Brinjë_Still da video_2025