6 Giugno 2015 19:00
Le Murate Progetti Arte Contemporanea | IT
nell’ambito della Vetrina internazionale di giovani coreografi
Intrappolata nella gabbia in cui io stessa mi sono rinchiusa: è il mondo a cui appartengo, da cui non posso fuggire e con cui non riesco a comunicare.
Sono in un’agonia che non è dolore, sono in un’estasi che non è eccitazione, provo una tristezza che non mi fa piangere. L’eterno dilemma da cui non trovo via d’uscita, lotto per allontanarmi, accecata per riuscire a vedere qualcosa…
Fin dall’inizio, dove tutto ha avuto inizio; come l’inizio, dove tutto ha avuto inizio; cadendo di nuovo all’inizio, dove tutto ha avuto inizio, gridando.
Son Hye-jeong
Illuminato da una luce rossa che evoca quella dei peep-show e delle case chiuse, un corpo è sospeso a testa in giù. Solo le gambe si muovono, si agitano, come fossero indipendenti dal resto, come le zampe di un ragno che percorre senza sosta la sua ragnatela sperando di riuscire a uscirne. Spariscono nell’oscurità, poi riappaiono, vive, come prese in trappola.
La musica, stridente, ossessiva, a cui a tratti si aggiunge una voce grave che sembra proferire ordini, fa eco a questa prigionia.
In alcuni momenti il corpo si lancia all’attacco, roteando come una trottola attraverso la scena; in altri, costretto a stare fermo in un punto, si dibatte furiosamente.
Son Hye-jeong, coreana, si è diplomata al Dipartimento di danza del College of Arts e ha studiato coreografia alla Hansung University di Seul. Ha lavorato per il Jiju Dance Theater, iniziando una carriera come danzatrice e coreografa. GUNG JI – dilemma è la sua prima coreografia.