8 Luglio 2016 18:30
Stanza del Podestà - Palazzo Comunale di San Gimignano | IT
La Stanza del Podestà presenta pitture di ammonimento morale, in cui si contrappone l’amore come passione sfrenata, al dovere sociale e morale della relazione matrimoniale. Gli affreschi di Memmo di Filipuccio, giocano con le vicende note di Aristotele stregato dalla bella cortigiana Fillide, e forse di Paolo e Francesca, come vorrebbe il libro che tengono in mano, da cui si origina la loro passione colpevole. Nell’altro lato propongono invece, al podestà che giunge da altri luoghi in quella che diventerà per qualche tempo la sua dimora, una serie di norme perché il sesso e l’amore non divengano ostacolo alla vita pubblica. In questa stanza il Medio Evo ha racchiuso la propria disciplina dell’eros, a cui ha dedicato molti testi, poemi e opere pittoriche, che spesso sono andate perdute, per la loro natura troppo esplicita, non gradita ad altre epoche. Il racconto parte dal luogo, per allargarsi al tema così come è narrato nelle liriche di Folgore, e nelle altre testimonianze del tempo, per ripercorrere la vicenda dell’amore come l’età di mezzo l’ha celebrato, in una visione allo stesso tempo problematica e salvifica.
Si ringraziano i Musei Civici di San Gimignano.