22 Marzo 2022 20:00
Tredici donne, otto provenienze geografiche diverse, un sound unico. È ALMAR’À, l’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo.
Una parola che significa “donna con dignità” per un progetto che nasce dall’esigenza di sensibilizzare su un presente che superi gli stereotipi legati al mondo arabo.
Musiciste di ogni età, professioniste e non, cantanti tradizionali e moderne; suoni che partono dalla musica araba, attraversano quella classica ed entrano nei territori del jazz; strumenti orientali e occidentali insieme. Tutto in ALMAR’À è un inno alla bellezza della diversità. Un arcobaleno musicale nato dall’integrazione sociale, una delicata polifonia femminile che diventa meraviglia culturale.
Provenienze diverse, spesso accomunate da una nazionalità italiana di seconda generazione che guarda al futuro con la voglia di ritrovare le proprie tradizioni.
Un’occasione per fotografare un’Italia che esiste ma che rimane ancora nascosta nelle singole esperienze, carente di un racconto collettivo e complesso.
L’Orchestra è composta da Dania Alkabir Alhasani (Siria) al violino, Dima Dawood (Siria) al kanoun, Derya Davulcu (Turchia) al contrabbasso, Sana Ben Hamza (Tunisia) alla darbouka, Eszter Nagypal (Ungheria) al violoncello, Valentina Bellanova (Italia) al flauto nay, Sade Mangiaracina (Italia/Tunisia) al pianoforte, Vera Petra (Italia) alle percussioni, Silvia La Rocca (Eritrea) al flauto traverso; Kavinya Monthe Ndumbu (Kenya), Yasemin Sannino (Turchia), Hana Hachana (Tunisia) e Nadia Emam (Italia/Egitto), voce.
L’orchestra nasce nel 2017 tra Firenze e Roma grazie alla collaborazione tra Fondazione Fabbrica Europa e il Centro socio-culturale tunisino “Dar Tounsi”, e con il coordinamento artistico di Ziad Trabelsi dell’Orchestra di Piazza Vittorio.
Ha avuto il supporto del MiBACT attraverso il bando MigrArti e il sostegno di Fondazione Pianoterra e Fondazione Cultura e Arte.