22 Settembre 2021 21:00
Teatro Cantiere Florida di Firenze | IT
Nell’ambito del progetto “Swans never die” che a Fabbrica Europa vede in scena in un’unica serata anche Swaën di Camilla Monga, Living like I know I’m gonna die di Collettivo MINE e Open drift di Philippe Kratz
“Swans never die” propone di guardare a “La morte del cigno” di Michel Fokine, brano del repertorio classico tra i più noti al mondo, come a un campo di sperimentazione di stili, tecniche, identità e culture, tra reinvenzione e citazione, tra storia e memoria.
L’anima è come una voliera piena di uccelli. È un luogo in cui il movimento, i colori, lo spostamento dell’aria e le intenzioni diventano carne di ciò che è stato, di ciò che cresce, muta, si spegne, si trasforma in fantasma. Chiara Bersani si avvicina a “La morte del cigno” con il lavoro dal titolo “L’Animale”: cosa succede quando guardando la profonda notte riusciamo a riconoscerci attraverso il canto?
– Giulia Traversi
Come poteva essere proprio una bestia se la musica lo afferrava a tal punto?
– Franz Kafka, La Metamorfosi
Ma l’animale che mi porto dentro
Non mi fa vivere felice mai
Si prende tutto anche il caffè
Mi rende schiavo delle mie passioni
E non si arrende mai e non sa attendere
– Franco Battiato
L’animale è fermo.
L’animale è una casa.
L’animale è un monumento ai caduti.
L’animale è caduto?
No. L’animale era sotto al tavolo quando tutto cadeva.
L’animale viaggia?
No. Ci sono troppi detriti. Potrebbe ferirsi.
Più di così?
Più di così si muore.
L’animale sente i fantasmi.
L’animale ha scelto loro.
Se lo vuoi incontrare, l’animale, devi chiedere permesso.
– Chiara Bersani
Chiara Bersani è un’artista italiana attiva nell’ambito delle arti visive e performative. Il suo percorso formativo si svolge prevalentemente nel campo della ricerca teatrale con contaminazioni dalla danza contemporanea e dalla performing art. Ha collaborato con importanti realtà della scena contemporanea europea tra cui Alessandro Sciarroni / Corpoceleste_C.C., Rodrigo Garcia, Jérôme Bel e Babilonia Teatri. Dal 2016 collabora a diversi progetti con il coreografo Marco D’Agostin. Ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali e nel 2019 ha vinto il Premio Ubu come migliore attrice Under35.