17 Settembre 2025 - 20 Settembre 2025
Chiostro e Cenacolo di Ognissanti Firenze | IT
Orari:
17 settembre 2025: primo ingresso 11:00 | secondo ingresso 12:00
18 settembre 2025: primo ingresso 11:00 | secondo ingresso 12:00
19 settembre 2025: primo ingresso 17:00 | secondo ingresso 18:00
20 settembre 2025: primo ingresso 17:00 | secondo ingresso 18:00
Un progetto di Fabbrica Europa
nell’ambito di Musica e danza nei Cenacoli fiorentini
realizzato con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura
e di SHIFT Shaping Harmony, Innovating Forms & Thought, finanziato dal programma Creative Europe della Commissione Europea
Mar 9 settembre 18:00 al Museo Novecento (Piazza Santa Maria Novella 10, Firenze)
Talk con Damiano Ottavio Bigi e Alessandra Paoletti, in cui i due artisti racconteranno la loro esperienza e il modo in cui si è sviluppata la loro ricerca
LA PRIMA DANZA è un progetto di danza contemporanea site specific che nasce dall’idea di esplorare nuovi linguaggi performativi per spazi del patrimonio culturale, ridefinendoli come luoghi vivi e dinamici, aperti a visioni contemporanee.
La prima fase di ricerca – LA PRIMA DANZA à coups de marteau 1° step. Open doors / Sguardo sul processo creativo – si svolge nel mese di settembre 2025 a Firenze, nel Chiostro e nel Cenacolo di Ognissanti, dove Damiano Ottavio Bigi, coreografo e danzatore, e Alessandra Paoletti, drammaturga e regista, lavoreranno con i danzatori Vincenzo Criniti, Cristian Magurano della Compagnia EgriBiancoDanza, con la performer cinese Yingyu Lyu, i performer Lu Ying-Chien, Lee Kuan-Lin e il coreografo Lai Hung-Chung della Hung Dance di Taiwan, e con Milena Punzi e Andrea Geremia, musicisti del Centro di ricerca, produzione e didattica musicale Tempo Reale.
In questo processo creativo il rapporto tra corpo e spazio diventa centrale: i danzatori non si limitano ad abitare l’ambiente, ma instaurano con esso un dialogo fisico e percettivo.
I corpi si integrano con l’architettura o vi emergono in contrasto, attivando lo spazio come elemento vivo e partecipante.
Lo spazio fisico si trasforma così in un paesaggio sensibile, attraversato da risonanze emotive e percettive che scaturiscono non soltanto dalla grammatica del movimento ma anche dalla musica dal vivo che accompagna e integra la coreografia.