Caterina Barbieri è una compositrice italiana che esplora temi legati all’intelligenza artificiale e alla percezione sonora object-oriented. Nel suo lavoro indaga gli effetti psico-fisici della ripetizione e delle operazioni basate su pattern, indagando il potenziale polifonico e poliritmico dei sequencer per disegnare geometrie complesse nel tempo e nello spazio.
La sua attuale ricerca sonora si incentra sull’uso creativo del calcolo e di complesse tecniche di sequenziamento per esplorare gli artefatti della percezione umana e innescare allucinazioni temporali che arrivano a indurre un senso di estasi e contemplazione.
I suoi lavori sono stati presentati in festival e spazi di tutto il mondo. Tra i molti, Atonal, Berliner Festspiele, Mutek, Unsound, Sonar, Primavera Sound, Dekmantel, Barbican Centre, Philharmonie de Paris, Berghain, Biennale di Venezia.
In Time-blind il suo uso creativo della computazione si fonde con l’indagine visiva di Ruben Spini sull’arte sacra e la spiritualità che scardina il linguaggio del documentario per rileggere in chiave cibernetica il rapporto uomo-natura.
[foto: Jim C. Nedd]