COMPAGNIA XE / JULIE ANN ANZILOTTI

ERODIADE – FAME DI VENTO 1993/2017

17 Settembre 2018 20:45

Teatro Carignano di Torino | IT


nell’ambito di Torinodanza

 

La scelta di inserire lo spettacolo Erodiade – Fame di vento nell’ambito del progetto RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni 80/90, dedicato alla memoria della danza contemporanea italiana e alla nostra “tradizione coreutica del nuovo”, nasce dalla forza espressiva della fonte ispiratrice e dalle componenti concrete che hanno reso possibile l’allestimento.

Lo spettacolo si ispira al poema incompiuto Hérodiade di Stéphane Mallarmé di cui restano tre frammenti e una serie di appunti. La figura centrale è Erodiade (o Salomè ma Mallarmé preferisce chiamarla con il nome della madre per differenziarla dalla Salomè moderna con i suoi stereotipi: i sette veli ecc.) vista nella sua immensa solitudine e amarezza; il mito della sensualità non è più il centro intorno a cui ruotano gli avvenimenti. Erodiade vuole ed ottiene tutto nella sua ricerca di calore, anche la testa del Battista, che d’altra parte con il suo martirio, le aprirà la strada alla catarsi.

[…] La scenografia, del famoso artista visivo contemporaneo Alighiero e Boetti (scomparso prematuramente nel 1994) è un altro segno distintivo di quell’epoca segnata da collaborazioni molto attive, a teatro, tra creatori d’arte di varie discipline, in specie pittori o artisti visivi […].
Il fondale rosso con siparietto di Alighiero e Boetti e le varie parti della scena creano uno spazio suggestivo: luogo della metamorfosi, recinto “sacrale” di geometrica lucidità e invenzioni visive. Questa scenografia d’arte porta con sé un segno di grande bellezza e dona all’intero spettacolo quel tono autorevole tipico di molte produzioni dell’epoca. La narrazione coreografica ha il proprio doppio nella musicalità originaria della parola affidata alla voce fuori campo di Gabriella Bartolomei, e naturalmente al trasporto dell’incantevole partitura soprattutto di Paul Hindemith.
Marinella Guatterini

 

La divisione dello spettacolo Erodiade – Fame di vento in sei scene rispecchia una delle più attendibili ricostruzioni del poema tragico Hérodiade che il simbolista francese Stéphane Mallarmé lasciò incompiuto dopo una difficile e lunga gestazione. Ho voluto seguire la scansione del poema non rinunciando però a portare il dramma fino a quel punto di liberazione che forse anche lo stesso Mallarmé aveva intravisto nel suo finale sospeso quando scrive “…Urtando l’aldilà con il balzo del pensiero”.
La protagonista dello spettacolo, Erodiade, è “affamata di vento”, come mi suggerì lo stesso Alighiero e Boetti durante i nostri incontri per l’ideazione della scenografia: vuole e ottiene qualsiasi cosa, ma poi resta più sola e vuota di prima, ancora alla ricerca di qualcosa che le dia un po’ di pace.
Nell’ambito del mio repertorio coreografico Erodiade – Fame di vento è stato uno spettacolo particolarmente importante: ha segnato l’inizio di un rapporto con i temi sacri che si è sviluppato negli anni, prima su figure femminili storiche, come Giovanna d’Arco e Giuditta, per poi focalizzarsi sul percorso interiore che accompagna chi si apre alla ricerca di un dialogo col divino.
La ricostruzione di questo spettacolo si deve anche alla collaborazione e partecipazione di quasi tutti i professionisti coinvolti già nel 1993 nella sua creazione.
Julie Ann Anzilotti

 

coreografia: Julie Ann Anzilotti
musiche: Paul Hindemith, Wilhelm Killmayer, Walter Fӓhndrich, Wolfgang Rihm
scene: Alighiero e Boetti
assistente alla scenografia: Tiziana Draghi
costumi: Loretta Mugnai
interpreti: Paola Bedoni (Nutrice), Giulia Ciani (Angelo Custode), Liber Dorizzi (Giovanni Battista), Sara Ladu (Spirito del Bene), Laura Massetti (Spirito Maligno), Sara Paternesi (Erodiade)
scrittura vocale e voce: Gabriella Bartolomei
consulenza musicale: Michele Porzio
collaborazione artistica: Carla Chiti
disegno luci: Andrea Berselli
macchinista di scena: Giovanni Macis
debutto 1993: Teatro Ponchielli di Cremona nell’ambito del “Progetto Neoclassico” di Marinella Guatterini
riallestimento 2017 nell’ambito del Progetto RIC.CI – ReconstructionItalian Contemporary Choreography Anni ‘80/’90 ideato e diretto da Marinella Guatterini con il supporto di Silvia Coggiola e Matteo Rinaldini/organizzazione e comunicazione e Alberto Calcinai/fotografo
produzione Compagnia Xe
in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali / Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura / Fondazione Toscana Spettacolo Onlus / Fondazione Milano – Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
In coproduzione con Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee / Ravenna Festival / Fondazione Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado” / Torinodanza Festival – Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale
si ringrazia Fondazione Alighiero e Boetti
[foto: Alberto Calcinai]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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