15 Novembre 2021 - 17 Novembre 2021 00:00
PARC Performing Arts Research Centre Firenze | IT
In previsione del debutto in Francia – in programma il 1 giugno 2022 nel prestigioso Théâtre Molière a Sète tmsete.com/saisons/2021-2022 – Cristina Donà, Daniele Ninarello e Saverio Lanza sono al lavoro per una nuova fase creativa che prende forma nel concerto danzato intitolato L’universo nella testa.
Ora, esattamente dove siamo ora. Ora possiamo lasciare andare il peso, il peso del nostro corpo.
Ora possiamo ascoltare il respiro, sentire l’aria entrare e disperdersi nelle geografie infinite del nostro corpo.
Ora possiamo assistere al gioco delle cose che insieme a noi respirano, si espandono e si toccano, si confondono, si mescolano, si trasformano.
Esplorare il limite. Non fermarsi a ciò che è noto o appare tale. Andare oltre.
Dal fortunato incontro avvenuto con il progetto Perpendicolare prende vita L’universo nella testa, una nuova creazione che sviluppa ulteriormente l’indagine tra linguaggi performativi, lavorando sui movimenti del coreografo e danzatore Daniele Ninarello e i brani della cantautrice Cristina Donà insieme al compositore e artista visivo Saverio Lanza.
Il senso di gravità della danza fa da corpo motore, disegnando nello spazio scenico, attraverso i movimenti, rotazioni del corpo che creano un amalgama di cellule ritmiche verso un ondeggiare perpetuo del flusso creativo.
Le canzoni più affascinanti di Cristina Donà – da “Universo” a “Il senso delle cose” fino a “Triathlon” e “Settembre”, insieme a innesti evocativi quali “Across The Universe” dei Beatles – danno al tutto il sapore di una costellazione originale in cui perdersi, osservare e ritrovarsi in un continuo rapporto tra l’infinito del cosmo e l’essere umano. Le note delle composizioni risplendono nella danza e si riflettono in un equilibrio perfetto e vitale tra il registro intimo e l’emotività catartica del rock.
Fondazione Fabbrica Europa, insieme all’Associazione Codeduomo, lavorano per un’opera che, superando i confini tra i generi, vuole portare al pubblico una proposta in cui la poetica di Cristina Donà, della sua voce e dei suoi testi trovino una forza comunicativa anche verso una platea internazionale grazie all’intreccio con la danza, e le geografie del corpo create da Daniele Ninarello possano riflettere e brillare di un continuo rimando tra il significato pieno delle parole e i significanti del gesto. Oltre ad aver tessuto l’imbastitura sonora dando al tutto la sua organicità, Saverio Lanza restituisce attraverso un montaggio vivo delle immagini e dei suoni, il carattere di “concerto danzato” su cui lo spettacolo è costruito.