DANCE N°3

un progetto coreografico di Cristina Rizzo

21 Maggio 2010 - 22 Maggio 2010 21:00

Teatro Cantiere Florida di Firenze | IT


Cristina Rizzo ha iniziato nel marzo del 2008 a lavorare a un progetto di scrittura di una partitura coreografica che potesse successivamente passare ad altri tre coreografi.
La partitura sarebbe stata poi letta e interpretata nella forma di tre soli di cui la danzatrice-coreografa sarebbe stata anche interprete.
Questa fase preparatoria è stata scandita da una serie di periodi di lavoro, Jungle In, che hanno preso la forma di atti performativi pubblici.
Lucia Amara, insieme a Cristina Rizzo, ha innescato un lungo e ampio lavoro che ha portato a una scrittura a quattro mani, a partire da una pratica di pensiero sul corpo e sulla sulle stratificazioni di cui il gesto non è che l’evento finale.

DANCE N°3 ha preso avvio nel momento in cui lo ‘score’ è passato in mano a tre coreografi: Eszter Salamon, Michele Di Stefano, Matteo Levaggi.
Ognuno di loro ha trovato una chiave di accesso per entrare nell’universo soggettivo della partitura. Quello che il pubblico vedrà saranno tre soli interpretati dalla stessa Cristina Rizzo, la cui funzione si definisce proprio nel transitare da un luogo a un altro dell’atto corporeo.

 

coreografie: Ezster Salamon, Michele Di Stefano, Matteo Levaggi
messa in scena e performance: Cristina Rizzo
score originale: Cristina Rizzo e Lucia Amara
disegno luci: Roberto Cafaggini
assistente di progetto: Caterina Frani
direttore di produzione: Francesca Corona (PAV)
una produzione Reggio Emilia Danza e Romaeuropa Festival
in collaborazione con Xing e Fabrik Potsdam Internationales Zentrum für Tanz und Bewegungskunst
residenze: Fabrik Postdam Internationales Zentrum fur Tanz und Bewegungskunst, Postdam; Ménagérie de verre, Parigi; Cango Cantieri Goldonetta, Firenze; Lavanderia a Vapore, Centro di Eccellenza per la Danza Città di Collegno; Sommer.bar 09/Tanzimaugust, Berlino; Festival Crisalide 09, Forlì; Fondazione Nazionale della danza Aterballetto, Reggio Emilia
foto A. Anceschi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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