e-ink 1999/2015

Michele Di Stefano

22 Febbraio 2017 21:00

Teatro Sant'Andrea Pisa | IT


Questo lavoro nasce dalla curiosità per le modalità di trasmissione dei messaggi oracolari e divinatori che, pur essendo formalmente precisi, sono il prodotto di una destabilizzazione.
Esatta e ambigua a un tempo, la loro comunicazione è organizzata sul momentaneo addomesticamento di ciò che per sua natura desidera essere continuamente riscritto, reinventato. E frainteso.
Forse nel cambiamento costante degli stati corporei, nel loro rimescolio non consequenziale, è possibile avvicinarsi a questo punto di vista non ordinario, alle potenzialità compositive di una scrittura mutante come gli inchiostri elettronici del futuro prossimo, ma che può essere letta solo come presentimento. Michele Di Stefano, 1999

e-ink è un duetto interamente scritto, fin nel minimo dettaglio, a tal punto da risultare parossistico e maniacale nella sua abbondanza di segni, ognuno dei quali risponde ad una logica ritmica differente. Mentre ricostruivamo il lavoro per Aterballetto, a distanza di più di 15 anni, è stato naturalmente il corpo a ritrovare l’esattezza di quella scrittura, a rimettere in connessione tutti i particolari scollegati tra di loro per farli ridiventare organici nella loro misteriosa iconografia. Quel che abbiamo chiesto ai due nuovi interpreti è stato soprattutto una fiducia incondizionata nei confronti di questo sistema irriconoscibile, per produrre fisicamente un ritmo non necessariamente identico a quello originario ma capace di ricreare la stessa assoluta arbitraria autorevolezza di cui il lavoro è fatto. E la generosa arrendevolezza di questi nuovi corpi ha permesso il riaffiorare di una dinamica coreografica basata proprio sul contrasto tra precisione e spaesamento, basata cioè sullo stesso principio per il quale l’oracolo di Delfi si faceva tramite di una potenza indicibile e lo faceva producendo versi perfettamente cesellati. La danza è evidentemente anche una questione di linguaggio. In questo senso il progetto RIC.CI, che ha dato il via alla riapparizione della coreografia, offre la possibilità di rintracciare proprio nell’origine scritturale di un atto creativo uno dei presupposti fondamentali della sua intraducibilità. Michele Di Stefano, 2015

 

coreografia: Michele Di Stefano
interpreti: Damiano Artale, Philippe Kratz
musica: Paolo Sinigaglia
disegno luci: Michele Di Stefano
produzione 1999: mk/Festival Teatri 90/Ref. – debutto: febbraio 1999 Teatri90 festival – Teatro Franco Parenti, Milano – interpreti: Biagio Caravano, Michele Di Stefano
produzione 2015: mk, Aterballetto, Fabbrica Europa – riallestimento a cura di Biagio Caravano e Michele Di Stefano
coreografia, luci e abiti: Michele Di Stefano
riallestimento nell’ambito del progetto RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80-’90
ideazione e direzione artistica: Marinella Guatterini
organizzazione e comunicazione: Silvia Albanese
in collaborazione con: AMAT | Associazione Marchigiana Attività Teatrali / ARTEVEN Circuito Teatrale Regionale Veneto / TPP | Teatro Pubblico Pugliese
in coproduzione con: Fondazione Teatro Grande di Brescia / Fondazione Milano Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi / Fondazione Ravenna Manifestazioni / Fondazione Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado” / Torinodanza | Fondazione del Teatro Stabile di Torino
[foto: Nadir Bonazzi]

 

 

 

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