Nell’ambito di Fuori Programma – International Dance Festival
Dopo una residenza dal 26 al 30 Giugno, Francesco Marilungo presenta una restituzione di Stuporosa.
Qui alcune considerazioni del coreografo sulla sua nuova creazione:
“Nel corso del processo artistico, Stuporosa ha dato avvio anche a una riflessione su atto artistico e atto rituale. Si può di fatto ipotizzare una corrispondenza tra le due tipologie di atto.
Aby Warburg formula una teoria dell’atto artistico sulla base della distanza io – mondo. L’atto artistico oscilla tra l’immaginazione che abolisce la distanza tra l’io e il mondo esterno – il pathos – e una razionalità che tende all’instaurarsi di una tale distanza. L’atto artistico nasce dalla dialettica degli opposti, partecipa ai due poli dell’abolizione della distanza e dell’instaurazione della distanza. Il polo delle pulsioni emotive e quello della forma che favorisce la moderazione. L’atto artistico media fra due opposti e in questa mediazione contribuisce a quel senso di distacco che è l’essenza della cultura, citando Ernest Gombrich.
Anche l’atto rituale affonda le sue radici nella dimensione delle pulsioni, delle emozioni primordiali ma l’immersione caotica nella dimensione di sofferenza, nella dimensione delle pulsioni, è bilanciata dalla tendenza opposta alla misura del dolore. Alla ricerca di un equilibrio che si manifesta nella capacità di incanalare il pathos nei moduli espressivi istituzionalizzati”.
Francesco Marilungo è coreografo e danzatore. Dopo gli studi in Ingegneria e un periodo di ricerca al Von Karman Institute di Bruxelles, frequenta l’Atelier di Teatrodanza presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 2010 viene a contatto con danzatori e coreografi di fama internazionale come Lisa Kraus ed Elena Demyanenko (Trisha Brown Dance Company), Julie Anne Stanzak, Juliana Neves e Quan Bui Ngoc (Les Ballets C de la B), Masaki Iwana, Gabriela Carrizo (Peeping Tom), Yasmine Hugonnet, Jan Fabre, Gisele Vienne e Romeo Castellucci. Negli anni, lavora come performer per Enzo Cosimi, Mara Cassiani, Antonio Marras, Jonathan Burrows/Matteo Fargion e Alessandro Sciarroni. Parallelamente all’attività di performer intraprende un proprio percorso autoriale alla ricerca di un codice personale che metta in relazione la performance, la danza e le arti visive. La sua prima creazione è il solo Emily del 2013, a cui segue Siegfried (2014), selezionato dalla rete Anticorpi XL per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore. Paradise, vincitore del bando NEXT 2015/2016 della regione Lombardia, viene presentato in anteprima al Danae Festival 2015 e viene selezionato dalla rete Anticorpi XL per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore 2016. Nel 2016 debutta New Horizon, progetto sostenuto dalla rete europea Open Latitudes. Love Souvenir del 2018 è vincitore del bando Inteatro Festival e del bando Next 2017/2018 della regione Lombardia. Con Party Girl, vincitore del premio Prospettiva Danza 2020 e di Cross Award 2020, viene selezionato per la Nid New Italian Dance Platform 2021.
regia e coreografia: Francesco Marilungo
con Alice Raffaelli, Barbara Novati, Roberta Racis, Francesca Linnea Ugolini, Vera Di Lecce
musica e vocal coaching: Vera Di Lecce
spazio e luci: Gianni Staropoli
costumi: Lessico Familiare
foto e video: Luca del Pia
produzione: Körper | Centro di Produzione Nazionale della Danza
coproduzione: Fabbrica Europa
con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia
con il supporto di Short Theatre Festival, Fuori Programma Festival, Teatro Akropolis &
Dracma Teatro – Progetto CURA, Did Studio, Base Milano, Qenhun
[foto: Luca Del Pia]