22 Maggio 2016 21:00
Teatro Studio Mila Pieralli Scandicci | IT
Rovine, suoni di calcinacci, pietra che si sgretola, figure statuarie che prendono vita e in un’atmosfera crepuscolare evocano il mito cui appartengono.
Il Minotauro è l’emblema non solo della creatura mostruosa per antonomasia, diversa, reietta e maledetta, ma è anche il simbolo della luminosa e prospera civiltà cretese che, antagonista di Atene, viene da questa sovrastata e quindi tacciata come aberrante e crudele.
Ecco che la storia si fa mito e il conquistatore si fa eroe: Teseo.
Addentrandosi nello spettacolo, via via che ci si avvicina al mostro, si penetra sempre più nell’interiorità dell’eroe: interiorità non sempre luminosa e nobile, ma forse spiacevole e imprevedibile, labirintica, tanto che, forse, ad un certo punto, vittima e carnefice si confondono.
L’intento è quello di provocare un coinvolgimento prima di tutto emotivo, ma in grado di far scaturire una riflessione profonda sulle controverse figure dell’eroe e del mostro: cosa identifica l’uno e l’altro? Cosa fa nascere la nostra ammirazione o il nostro disprezzo? Cosa conta di più: le imprese compiute o come sono state compiute?
Il lavoro immerge lo spettatore come in un libro di storia dell’arte, in cui risuonano versi ispirati alla musicalità dell’epica omerica e ai dirompenti cori tragici, e in cui si muovono passi che guardano a danze tradizionali dall’ancestrale sapore rituale.
Zaches Teatro