4 Luglio 2018 21:30
Rocca di Montestaffoli a San Gimignano | IT
Cosa si intende quando si parla di Polvere?
La Polvere, per esteso, è un complesso di minutissime particelle di terra secca, sollevato dal vento e depositato ovunque. Essa, nel suo moto dinamico, si alza, si solleva, può essere gettata, accumulata, mischiata. Ma la Polvere viene anche associata alla tradizione dell’uomo, al suo spirito, alla sua essenza, è segno di lutto nell’atto di cospargersi il capo di Polvere. In senso più figurativo la Polvere indica il tempo che passa, riporta all’abbandono, all’oblio. Ogni cosa si trasforma in Polvere: le montagne diventano deserti, gli uomini diventano Polvere. Circonda il nostro spazio vitale, si deposita, resta in sospensione. Siamo fatti di Polvere, “quia pulvis es et in pulverem reverteris”: “Polvere sei e Polvere ritornerai”.
Con il percorso intrapreso nella produzione 2011/12 One plus One Equals One ho indagato lo spazio in relazione al suono. Questo assunto mi ha portato a verificare come il corpo, similmente al suono, reagisca a uno stimolo e allo spazio in cui esso viene provocato. Il movimento che ne scaturisce è inizialmente istintivo, primitivo. Il corpo in reazione al suono definisce lo spazio disegnandone i limiti e le possibilità, portandosi al limite dell’esplorazione fisica. Ma il corpo non è altro che un “cumulo di Polvere”, atomi di materia compressa che resiste al disperdersi nello spazio grazie alla sua densità e alla forza di attrazione. L’uomo è Polvere, ma anche la terra e lo spazio che ci circonda, persino l’atmosfera ne è piena.
Cosa accade alla materia-corpo quando viene spinta, lanciata, mischiata? Come si relaziona con la Polvere che la circonda? Come reagisce alla Polvere di cui è composta? Può il corpo assumere forme diverse in relazione alla sua sostanza e allo spazio? Da questi interrogativi inizia e prosegue la mia ricerca.
Lo spettacolo Powder, sulla base di quanto ho già esplorato con One plus one equals one, amplia lo studio delle dinamiche fisiche che condizionano il movimento del corpo, più specificatamente del corpo-Polvere. Lo studio della gravità e della sospensione del peso si manifesta al muoversi della polvere; il corpo diventa perciò mezzo e luogo di indagine che, messo in relazione con l’elemento, ne evoca il significante, il senso. Il corpo-polvere si muove, si scompone e dà inizio a un movimento dinamico, lottando con le forze di cui è composto, elabora traiettorie dove la danza diventa gesto tecnico, prestazione, immagine e poesia.
Loris Petrillo