Il movimento del corpo nel mondo parla tutti i linguaggi del mondo?
Nel caso dell’opera d’arte occorre perciò sapere prima di tutto a quale uso è destinata e inoltre quale significato deve comunicare all’intelligenza di coloro che ne usufruiscono; essa è la realizzazione sensibile di una “contemplazione”, la quale è ciò per cui lavora l’artista e senza il cui prodotto non si può parlare veramente di un’opera d’arte, che merita questo nome quando è atta a soddisfare allo stesso tempo sia bisogni di ordine corporeo sia di ordine spirituale, cioè se è contemporaneamente oggetto di uso comune e “supporto di contemplazione”.
– Ananda Kethish Coomaraswamy
Gli studi di Ananda Coomaraswamy hanno magistralmente mostrato, attraverso il confronto testuale delle fonti tradizionali orientali e occidentali, il profondo e fondamentale ruolo dell’arte e dell’artigiano per il “benessere” della comunità umana.
Prendendo il suo lavoro come spunto di riflessione, ci siamo avventurati nel viaggio alla ricerca del “gesto/suono” all’ origine di ogni gesto e di ogni suono, convinti che esso esista e possa essere trovato.
– Luisa Cortesi, Dimitri Grechi Espinoza
Luisa Cortesi, dopo aver studiato danza contemporanea in Italia, Europa e Stati Uniti, inaugura nel 1999 un percorso di sperimentazione in ambito performativo che alterna progetti personali a collaborazioni con artisti di varie discipline. Dal 2000 al 2003 partecipa alle produzioni della Compagnia Virgilio Sieni Danza. Nello stesso periodo inizia la propria ricerca coreografica con la realizzazione di performance, spettacoli e video presentati in musei, gallerie, teatri e festival italiani e internazionali. Si rafforza il sodalizio con Massimo Barzagli, la casa assente (2003) in collezione al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Di stanze (2005), Fiorile (2005), Action Figures (2010), Eskaton (2011), dal progetto “Fate Presto” dancing e stand clear of the closing doors in collaborazione con Marina Giovannini (2014), Black Landscape (2014). Collabora con lo scrittore, drammaturgo, storyteller Luca Scarlini in chiudi gli occhi (2007), il peso dello sguardo, video (2008) tre temperamenti, insieme al violoncellista Francesco Dillon ( 2008). In collaborazione con la musicista Naomi Berrill FINGER CAKES (2010). Invitata dalla Korean National Contemporary Dance Company coreografa per la danzatrice coreana Jin-Yeob Cha, MOUSING (2014). In collaborazione con il musicista e compositore Gianluca Petrella crea LIQUIDO (2016). Dal 2015 al 2021 lavora con l’associazione Culter nella realizzazione di performance site specific in luoghi storici fiorentini.Natura morta con figura (2005), Soliloquio (2006), Rigido (2006), Il braccio nella manica (2007), Vivido, Trillo, Brillo (2008/2009), Animato (2010), La Trappola, L’appuntamento (2014), On the other hand (2015), Studio sul Tempo (2017) sono i lavori che ha presentato nel corso degli anni. Le sue creazioni sono andate in scena, tra gli altri, a Santarcangelo dei Teatri Festival, Milanoltre, Armunia, Fabbrica Europa, Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine Saint-Denis, La Biennale di Venezia, SPAF- Seoul Performing ArtFestival, CANGO, DANAE Festival, festival EXISTER, Galleria L’Attico, Ater Fondazione, Lavanderia a Vapore, MESS Festival, Sarajevo.
Dimitri Grechi Espinoza ha frequentato il Jazz Mobile di New York e completato i corsi di alta qualificazione professionale presso Siena jazz con Pietro Tonolo. Nel 2000 ha fondato il gruppo di ricerca musicale Dinamitri Jazz Folklore che nel 2014 ha ottenuto il secondo posto nella classifica della rivista Musica Jazz come miglior gruppo italiano. Nell’agosto del 2001 è stato invitato a suonare al festival Panafricano a Brazzaville (Congo). Dal 2002 al 2003 ha collaborato con Goma Parfait Ludovic, direttore della compagnia congolese Yela wa, nell’ambito di una ricerca sulla tradizione della musica di guarigione africana con seminari e spettacoli. Dal 2004 svolge la sua attività principalmente in due direzioni: l’applicazione dei risultati delle ricerche sulle culture tradizionali alla musica del gruppo Dinamiti Jazz Folklore, e il concerto in solo “Oreb”. Nel 2011 ha partecipato al Festival au Désert in Mali, e dal 2012 al 2014 ha diretto il progetto “Azalai-Carovana musicale” con cui ha suonato in alcuni dei più grandi festival europei. “Oreb” è stato presentato, tra gli altri, al Pantheon di Roma, nella Chiesa della Pietà a Venezia, Basilica di San Miniato a Firenze, nella Galleria degli Uffizi di Firenze, nella Basilica di San Vitale a Ravenna, nella Cattedrale di St Giles di Edimburgo, a Notre Dame d’Espérance di Parigi, alla Pinacoteca di Brera di Milano, al Balaton Festival (Ungheria).
Luisa Cortesi: danza
Dimitri Grechi Espinoza: sax con riverbero digitale
produzione: Stazione Utopia
con il sostegno di Fabbrica Europa, PARC Performing Arts Research Centre
[foto: Dimitri Grechi Espinoza]