“Il cuore umano non si allarga che con un taglio che lo squarcia.”
Gustave Flaubert, da una lettera a Louise Colet del 13 agosto 1846
Quando immagino Madame Bovary vedo una donna che ha fame, vedo una donna drogata di desiderio. La sua droga non sono gli oggetti, la sua droga è l’immagine, la visione, il sogno di ciò che non possiede. Lei vede qualcosa che non ha, lo desidera e corre. Se può permettersi di comprarlo, lo compra. Se non se lo può permettere s’indebita e lo compra lo stesso. Se non può comprarlo neanche indebitandosi fino al collo si ammala di desiderio e d’invidia. Il desiderio l’avvelena, ma nello stesso tempo la rende viva. Lei vuole l’impossibile e questo la rende viva, perché i desideri realizzati sono desideri morti. Perché soltanto l’impossibile è degno di essere desiderato.
“La più bella delle donne non è più tanto bella sul tavolo anatomico.”
da una lettera a Ernest Chevalier del 24 giugno 1837
Una donna entra correndo. La sua casa è vuota, è stata pignorata. Hanno messo le mani dappertutto, hanno portato via tutto. Sul palco c’è una pedana lunga e stretta. Nient’altro. La donna entra correndo su quella pedana. Ha le mani piene di arsenico, rubato in farmacia, e mettendosi spudoratamente in mostra divora il veleno, per iniziare a morire. È la sua grande occasione. Si accorgeranno tutti, finalmente, che lei esiste. È così che inizia lo spettacolo, con una donna che corre dentro e inizia a morire. E le mosche che le ronzano intorno. E lei che continua a morire per un’ora intera. E noi che la guardiamo.
Luciano Colavero (1978) si è diplomato come regista all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Negli anni dell’Accademia, con Sandro Maria Campagna e Antonio Tintis, ha fondato la compagnia La Fiera con cui ha messo in scena Woyzeck di Büchner, La fiera, Edoardo Secondo e 2 (due). Successivamente ha realizzato numerose regie per importanti produzioni italiane, tra cui Il Re per la Compagnia Attori e Tecnici di Roma; Donne in Assemblea di Aristofane per l’INDA di Siracusa e il CRT Artificio di Milano; Baccanti di Euripide per i Teatri Antichi Uniti e AMAT, Woyzeck per il CRT di Milano; L’Assemblea da testi di Aristofane per il Teatro Stabile delle Marche; Sono Soltanto Animali per l’ERT di Modena. Come autore ha ottenuto, per Ultima corsa, il Premio Internazionale Ennio Flaiano (2000) ed è stato due volte tra i finalisti del Premio Riccione con Una colomba (2001) e Sogni blu (2007). Dal 2005 al 2010 ha collaborato con Peter Stein come dramaturg e assistente alla regia.
Nel 2012, con Chiara Favero e Simona Rossi, ha fondato la compagnia Strutture Primarie per la quale ha diretto L’Assemblea da Aristofane (2012), Sono soltanto animali (2012), Madame Bovary (2014). Nel 2013 Strutture Primarie ha collaborato con il Teatro delle Muse per il progetto Opera Buffa – Laboratorio teatrale in carcere che ha visto la realizzazione, con un gruppo di detenuti, di una performance basata sul testo de Il barbiere di Siviglia.
scritto e diretto da Luciano Colavero
con Chiara Favero
scenografia: Alberto Favretto e Marcello Colavero
suono: Michele Gasparini
luci: Elisa Bortolussi
costumi: Stefania Cempini
produzione: Strutture Primarie
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con un ringraziamento speciale a Simona Rossi, Spazio Aereo, Arti e Spettacolo, Kanterstrasse/Valdarno Culture, Eventi Arte Venezia, Kabina Welcome
vincitore STAZIONI DI EMERGENZA – Atto VI
[foto, dettaglio: Paolo Porto]