14 Ottobre 2021 21:00
Teatro Cantiere Florida di Firenze | IT
Il progetto comprende un film, un solo di danza e una lecture-performance che raccontano Beirut, la sua cultura e le sue contraddizioni attraverso le strutture, le strade, le persone che ne sono il cuore pulsante.
Partendo dalla considerazione che il primo gesto di uno spazio architettonico è quello di accogliere il corpo umano offrendogli un luogo da abitare e un’idea da vivere, Omar Rajeh, con The Odor of Elephants After the Rain, si interroga sul ruolo del corpo nei momenti di crisi o di calamità naturali, sulle sue possibilità residue, sulla sua vulnerabilità, sulle sue capacità di resilienza, ribellione o, semplicemente, sul suo esistere in relazione a una catastrofe.
Questi interrogativi sono nati con lo smantellamento forzato, nell’agosto 2019, di Citerne Beirut, centro culturale nel cuore della città, con il crollo politico ed economico del Libano causato dalla pandemia, con la tragica esplosione che nell’agosto 2020 ha distrutto Beirut uccidendo e ferendo migliaia di persone.
Il lavoro racconta di un corpo alla ricerca di un proprio spazio, di un rifugio, ma per il coreografo libanese è anche una retrospettiva personale, politica e sociale. Gli accadimenti tragici, i disordini, le manifestazioni, le diseguaglianze ovunque nel mondo, ci costringono ad affrontare la questione della nostra stessa architettura come esseri umani in crisi e a confrontarci con le nostre idee e con i nostri comportamenti, riflessi della realtà o di una realtà distrutta.