22 Settembre 2021 21:00
Teatro Cantiere Florida di Firenze | IT
Nell’ambito del progetto “Swans never die” che a Fabbrica Europa vede in scena in un’unica serata anche Swaën di Camilla Monga, Living like I know I’m gonna die di Collettivo MINE e L’Animale di Chiara Bersani.
“Swans never die” propone di guardare a “La morte del cigno” di Michel Fokine, brano del repertorio classico tra i più noti al mondo, come a un campo di sperimentazione di stili, tecniche, identità e culture, tra reinvenzione e citazione, tra storia e memoria.
“La transizione è sempre un sollievo. Destinazione significa morte per me. Se riuscissi a trovare un modo per rimanere per sempre in transizione, in ciò che è disconnesso e non familiare, potrei rimanere in uno stato di perpetua libertà.“ (David Wojnarowicz, 1992)
“La morte del cigno” di Anna Pavlova e Michel Fokine è una rappresentazione dei momenti finali di un essere vivente e come tale allude all’idea della trasformazione.
Stiamo osservando una creatura che si converte in un diverso stato di esistenza. La vivacità degli ultimi battiti delle ali, l’inquietudine nel continuo spostarsi da sinistra a destra del palco, l’impotenza e il senso dell’abbandono nell’espressione facciale, tutto indica che stiamo assistendo a un atto di conversione. E in effetti, a livello spirituale o filosofico, quando ci riferiamo alla morte tendiamo a usare la parola “passaggio” perché vediamo questo processo come un processo di transizione, proprio come tutta la vita può essere vista come una sequenza di trasformazioni.
È possibile invece incapsulare un singolo momento nel tempo? Con questo duetto ho voluto provare a farlo.
– Philippe Kratz
Philippe Kratz è un coreografo e danzatore nato in Germania. In giovane età ha lavorato come performer in Bühnenkunst, progetto del Suheyla Ferwer Tanztheater. Si è formato come danzatore presso l’École Supérieure de danse du Québec a Montreal e successivamente alla Staatliche Ballettschule. Si è unito alla Xin Peng Wang’s Ballett Dortmund e nel 2008, su invito della direttrice Cristina Bozzolini, è entrato a far parte di Aterballetto a Reggio Emilia. Ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali e nel 2020 è stato premiato come Coreografo dell’anno dalla rivista Danza&Danza.