nell’ambito di Körper meets Fabbrica Europa
Roberta Racis compone un omaggio al materno che è anche uno studio sull’atto bianco del balletto romantico.
Il colore bianco evoca rifrazioni concettuali cui la coreografa ha attinto per questo lavoro in cui danza, voce e canto strutturano l’azione.
L’atto bianco è generalmente il secondo atto di spettacoli il cui libretto narra vicende a cavallo tra il mondo dei vivi e una dimensione ultraterrena. Si tratta di atti in cui, dopo la morte di un personaggio, solitamente femminile, l’aldilà si manifesta.
Precursore di un’oggettivazione dei corpi, l’atto bianco si predispone, oggi, a un’indagine come quella di Roberta Racis che riflette sul femminile facendo deflagrare l’approfondimento personale sulla fragilità e sul lutto in una serie più ampia di possibilità.
Roberta Racis è coreografa e danzatrice. Nel suo lavoro coreografico esplora le possibilità di interazione tra movimento, voce e ritmo.
Ha danzato per la Companhia Portuguesa de Bailado Contemporaneo e per la compagnia italiana Balletto di Roma.
Dal 2018 ha sviluppato la sua ricerca coreografica come artista ospite di numerosi progetti europei e internazionali (Performing Gender, D&D Dance and Dramaturgy, CRISOL – creative processes). Attualmente collabora come interprete con Alessandro Sciarroni, Enzo Cosimi, Francesco Marilungo. Dal 2024 è insegnante di Dance Well – movement research for Parkinson.
progetto, coreografia, danza: Roberta Racis
suono e musiche eseguite dal vivo: Samuele Cestola
collaborazione drammaturgica: Martina Badiluzzi
consulenza drammaturgica: Dea Merlini
disegno luci: Giulia Pastore
direzione tecnica: Mattia Bagnoli
set, scenografia: Cmf Scenografie
costume: Rebecca Ihle
vocal coaching: Alessandra Diodati
cura dei testi: Gaia Clotilde Chernetich
foto e video: Luca del Pia
produzione generale: Pietro Monteverdi
promozione, cura: Jean-François Mathieu
produzione: Oscenica
in coproduzione con Primavera dei Teatri, Fabbrica Europa
con il sostegno di Inteatro Polverigi, Teatro Politeama Mario Foglietti
Fondazione Armunia, Operaestate Festival / CSC di Bassano del Grappa
foto: Monia Pavoni, dettaglio