Festival au Désert 2025

23 – 24 – 25 LUGLIO 2025
Parco delle Cascine, Firenze

Il Festival au Désert Firenze è un progetto consolidato dell’Estate Fiorentina e dal 2010 porta in città uno straordinario incontro tra culture diverse attraverso la musica, per un grande invito alla conoscenza e alla pace tra i popoli, con una particolare attenzione alle minoranze e alle creatività nomadi.

Tra i protagonisti dell’edizione 2025, in programma a Firenze dal 23 al 25 luglio: THE ZAWOSE QUEENS, dalla Tanzania, prodotte dalla prestigiosa etichetta Real World di Peter Gabriel, con un mix di tradizioni e uno slancio di femminilità solare; la band londinese KEFAYA insieme alla fantastica cantante di etnia hazara Elaha Soroor dall’Afghanistan. Il gruppo LOLO formato dal suonatore di ngoni, il maliano Mamah Diabate, dal suonatore di kora Jabel Kanuteh, dal batterista Marco Zanotti e dal musicista Stefano Pilia.

In prima assoluta, la nuova produzione intitolata DONI DONI che vede insieme il suonatore di kora Kalifa Kone, il chitarrista Riccardo Onori, la cantante maliana Kadi Coulibaly, il batterista Donald Renda, il bassista Riccardo Di Vinci e gli innesti elettronici di Ghiaccioli e Branzini e della tromba e del trombone del canadese Charles Ferris.

Tra i progetti che il Festival ha visto nascere e che ha contribuito a far crescere, ALMAR’À – l’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo, che sarà protagonista con alcune delle sue rappresentanti di momenti di approfondimento, scambio e incontro.

Con l’obiettivo di collegare Africa, Mediterraneo ed Europa, a partire dalla collaborazione tra il Festival au Désert di Timbuktu (Mali) e la Fondazione Fabbrica Europa, il Festival au Désert Firenze trova nel Parco delle Cascine il luogo ideale per far vivere le proposte culturali in maniera aperta e attiva, tra gli spazi del PARC e lo spazio Ultravox sul Prato della Tinaia.

IL PROGRAMMA

MER 23 LUGLIO
PARC | Firenze
ALMAR’À – l’Orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo
Laboratori · audizioni · workshop
GIO 24 LUGLIO · dalle h 21
Ultravox – Prato della Tinaia | Firenze
DONI DONI (Italia-Mali)
Kadi Coulibaly · Kalifa Kone · Riccardo Onori · Riccardo Di Vinci · Donald Renda · Ghiaccioli e Branzini · Charles Ferris
VEN 25 LUGLIO · dalle h 21
Ultravox – Prato della Tinaia | Firenze
THE ZAWOSE QUEENS (Tanzania)

Pendo Zawose · Leah Zawose
NELLA STESSA SERATA
LOLO (Italia-Mali-Gambia)
Mamah Diabate · Jabel Kanuteh · Stefano Pilia · Marco Zanotti
A SEGUIRE
KEFAYA & ELAHA SOROOR (Afghanistan/UK)
Elaha Soroor · Al MacSween · Giuliano Modarelli · Joost Hendrickx

GLI ARTISTI

The Zawose Queens
Pendo e Leah Zawose sono le discendenti di una rinomata dinastia musicale, equiparabile per il prestigio ad altre dinastie del Mali, o ai Kuti della Nigeria. Il patriarca di questa dinastia musicale è stato Huwke Zawose, cantante e virtuoso dell’ilimba, il primo ad esportare con il suo linguaggio – in cui le donne, figlie e nipoti, erano impiegate in ruoli nelle retrovie come coriste o ballerine – la musica in lingua Gogo (del ceppo bantu) dalla Tanzania al resto del mondo. “Maisha”, l’album prodotto dalla Real World di Peter Gabriel, segna la prima volta che le donne di questa famosa famiglia musicale prendono la scena come cantanti e interpreti principali. Incoraggiate da workshop sulla scrittura di canzoni e sulla produzione musicale con i produttori britannici Oli Barton-Wood (Jordan Rakei, Obongjayar, Nilufer Yanya) e Tom Excell (Nubiyan Twist, Onipa), le Zawose Queens hanno iniziato a scrivere le loro prime canzoni e conquistare il mondo.

Kefaya & Elaha Soroor
Gruppo che fonde le tradizioni popolari dell’Afghanistan con l’elettronica, il jazz e il rock psichedelico, per creare una splendida fusione di culture, voci e ritmi. Descritta dal Guardian come “una delle nuove band più intriganti dell’anno”, la loro musica trascende i confini, offrendo una potente testimonianza di unione e bellezza nella diversità. Dopo il successo del loro album di debutto “Radio International”, nel 2019 i Kefaya hanno collaborato con la cantante di etnia hazara, Elaha Soroor, per la pubblicazione su etichetta Bella Union, “Songs of Our Mothers”, acclamato dalla critica e vincitore del Songlines Fusion Award. Questo album profondamente evocativo reimmagina le canzoni delle donne afghane, portando avanti le loro storie di forza e resistenza. Formati dai rinomati musicisti e produttori londinesi Al MacSween e Joost Hendrickx e dall’italiano Giuliano Modarelli, i Kefaya prendono il nome dalla parola araba che significa “basta”, un grido di protesta che è salito alla ribalta durante le rivolte della Primavera araba. Elaha Soroor è nata in Iran da una famiglia religiosa di origine afghana e ha fatto ritorno nel suo Paese nel 2005. Per il suo attivismo politico in difesa dei diritti delle donne è stata perseguitata sin dal 2007 quando con la sua famiglia ha dovuto lasciare Kondoz per fuggire a Kabul. Ha raggiunto la celebrità a soli ventun anni, quando nel 2009 ha partecipato al talent show musicale Afghan Star. Le sue esibizioni l’hanno resa il punto di riferimento di una generazione di giovani come lei, e l’hanno resa un modello progressista per le ragazze afghane.

Lolo
Mamah Diabate, suonatore dello strumento tradizionale “ngoni” e musicista per anni al fianco della regina della musica del Mali, Rokia Traoré, è protagonista della produzione realizzata insieme al musicista del Gambia suonatore di kora Jabel Kanuteh e due tra i più apprezzati alchimisti dei suoni come il bassista e chitarrista Stefano Pilia e il batterista Marco Zanotti. Stefano Pilia e Mamah Diabate hanno collaborato dal 2012 al 2020 al fianco di Rokia Traorè per la realizzazione dei suoi due ultimi lavori discografici “Beautiful Africa” (2013) e “Ne So” (2016), entrambi editi da Nonesuch records, e per diversi tour della cantante maliana tra Europa, Stati Uniti ed Africa. Il rapporto tra Marco Zanotti e la cantante maliana è nato per il singolo “Ka munu munu” della Classica Afrobeat Orchestra da lui diretta. Anche per questi motivi, Lolo è un ponte tra culture teso a mostrare la ricchezza della conoscenza e dello scambio tra universi sonori lontani quanto incredibilmente complementari e sensibili.

Kalifa Kone
Nato a Bamako, Kalifa Kone suona la batteria ma soprattutto diversi strumenti tradizionali diffusi con differenti varianti in tutta l’Africa nera occidentale: djembe, doun doun, bara, balafon, tama, calabasse, ngonì. Fin da giovanissimo l’ascolto e l’osservazione degli anziani nelle cerimonie lo ha portato a sviluppare tecniche antiche di esecuzione e a suonare con diversi gruppi diffusi sul territorio di Bamako e nel 2000 a entrare a far parte dell’Orchestra Nazionale del Mali come batterista. Con i Bitons of Segou ha pubblicato un album ed è stato invitato dal cugino Bassidi a far parte del gruppo Bwazan. Kalifa ha collaborato con Paul Chandler nella Scuola americana di Bamako e lavorato nello Studio Mali come batterista e percussionista professionista con Ballakè Sissoko. Inoltre ha partecipato a diversi tour nell’Africa Occidentale, accompagnando cantanti maliani di fama internazionale come Oumou Sangare, Djeneba Seck, Abdoulaye Diabaté, Modibo Diabate, Nabitou Diakité, Yorro Diallo, Mah Bara Soumano e Sidiki Camara.

Riccardo Onori
Chitarrista, compositore e produttore discografico, ha all’attivo collaborazioni con artisti italiani e internazionali, fra cui Stefano Bollani e Lorenzo Cherubini. Dopo decine di album in cui è accreditato come musicista o compositore, a settembre 2018 ha pubblicato il suo primo disco solista Sonoristan, che vede la collaborazione di artisti internazionali come Hindi Zahra, Mudimbi e Ahmed Ag Kaedy di Amanar. Tra le moltissime collaborazioni avvenute nel corso degli anni si ricordano quelle con artisti come Max Gazzè, Alex Britti, Enrico Rava, Gianni Maroccolo, Ernestico Rodriguez, Marco Tamburini, Jarabe de Palo, Horacio Hernández, Michael Franti, Cesare Cremonini, Giuliano Sangiorgi, Luca Carboni, Planet Funk, Karima, Paolo Buonvino.



Festival au Désert è un progetto realizzato nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2025.



foto: Michael Mbwambo












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