17 Giugno 2015 19:00
Institut français Firenze | IT
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L’idea del progetto nasce dal desiderio di condurre lo spettatore all’interno dell’universo del percorso artistico di gruppo nanou, costituito da effetti emotivi e referenze culturali, all’interno del lavoro che precede la divulgazione dell’opera sotto forma di prodotto completo. Il progetto prende la forma di un’installazione con atti performativi che ricostruisce la dimensione affettiva e l’orizzonte culturale delle opere la cui genesi riporta.
Un labirinto composto da azioni coreografiche e installazioni di arte visiva, un racconto che si astrae dalla narrazione afferrando l’ospite/spettatore e proiettandolo dentro un universo sensibile.
È il prototipo di un’opera museale coreografica: l’ospite/spettatore è invitato a scegliere il suo tempo di fruizione muovendosi liberamente, scegliendo il suo percorso con la possibilità di tornare sui suoi passi per continuare a smarrirsi nel suo desiderio di visitatore.
Cosa vorresti offrire a colui che ospiti nel tuo punto di vista?
INNOCENZA, PRIVATO.
Il percorso è solitario. Indizi sparsi, souvenirs romantici o resti depositati, che non portano a nulla se non all’opera stessa.
Ogni stanza è un’opera carica di passato, macerie di materiali che, distrattamente, si sono incontrati, e l’una si sussegue all’altra nel percorso.
Perché il labirinto, come l’opera, è un Habitat, un paesaggio. E se qualcosa avviene (azione), è solo per amplificare l’intimità dell’ospite.