Qualcosa della verità dell’essere e dell’esserci.
Ci conduce a muoverci, negarci, superarci, distaccarci da noi stessi e ritrovarci di nuovo.
L’impossibilità del corpo di rimanere in se stesso rivela la ragione del suo divenire e la sua essenza più profonda: mutare per esistere, conoscere per riconoscersi.
La volontà di creare, di amare, di cambiare, di distruggere i mutamenti interiori, capaci di produrre cambiamenti tanto vari quanto le circostanze che attraversiamo rivelano il senso e la ragione del nostro divenire: mutarsi e restare, muoversi e vivere.
Dopo l’avvio lo scorso anno del format DAN+Z (Dance+Jazz), che ha visto protagonisti Gianluca Petrella e Luisa Cortesi, Daniele Ninarello e Dan Kinzelman, Simone Graziano e Vittoria De Ferrari Sapetto, Fabbrica Europa ospita la produzione che Novara Jazz ha creato insieme al Balletto di Roma in un’ottica di forte tensione multidisciplinare che apre le rispettive pratiche verso direzioni e comunità di spettatori nuove.
Al centro di questa nuova fase del progetto tre artisti: la giovanissima coreografa e danzatrice del Balletto di Roma, Roberta Racis, il chitarrista Francesco Diodati e il batterista Ermanno Baron.
Roberta Racis, danzatrice freelance, nata a Cagliari nel 1990, ha iniziato gli studi di danza classica e contemporanea nella sua città natale, e ha proseguito la sua formazione tra Italia, Portogallo e Belgio. In Italia ha perfezionato gli studi di danza nella scuola fiorentina del Balletto di Toscana dove ha partecipato all’iniziativa del network Anticorpi XL “Prove d’Autore” come interprete della creazione di Tiziana Bolfe Briaschi La quiete apparente (finalista Premio Equilibrio 2015). È stata stagista presso Maggio Musicale Fiorentino sotto la direzione di Davide Bombana e ha partecipato alla Biennale College Danza sotto la direzione di Virgilio Sieni con il pezzo Bolero Variazioni di Cristina Rizzo. In Portogallo ha danzato a Lisbona con la CPBC (Companhia Portuguesa de Bailado Contemporâneo) di Vasco Wellenkamp nella produzione Fado, cooproduzione tra CPBC e Internationaal Danstheater (Olanda) inserita dal magazine Dance Europe tra le migliori produzioni del 2013. In seguito ha ampliato la propria formazione contemporanea in Belgio presso La Raffinerie / Charleroidanse e il DansCentrum Jette diretto da Roxane Huilmand. Ha collaborato con numerosi coreografi tra cui Nicholas Rowe, Amanda Xue Hai, Sandra Anais, Goran Bogdanovski e Natalia Vallebona. Nel luglio del 2015 è stata tra i “danz’autori” di Dance Raids Feltre per Operaestate Festival Veneto in coppia con il danzatore Fabio Novembrini, e nel 2016 il loro spettacolo SHELTER ha fatto parte del programma della Vetrina GDA di Ravenna. dal Dal 2015 fa parte dell’organico del Balletto di Roma.
Francesco Diodati è un chitarrista che prende ispirazione dalla tradizione e guarda alla musica contemporanea, rock, folk, per sviluppare un linguaggio personale, combinando un approccio spontaneo alla melodia e al suono acustico con un brillante utilizzo di elettronica ed effetti. È leader del quintetto Yellow Squeeds, completato da Francesco Lento, Enrico Zanisi, Glauco Benedetti ed Enrico Morello, con i quali ha registrato il suo ultimo CD nel 2015 dal titolo “Flow, Home” per AUAND Records, e del gruppo Neko, di cui fanno parte Francesco Bigoni, Carlo Conti, Francesco Ponticelli ed Ermanno Baron, con i quali ha inciso due album sempre per l’etichetta AUAND: “Purple Bra” (2010) e “Need Something Strong” (2012). Condivide il progetto KIN con Dan Kinzelman (sax e clarinetti) ed Elias Stemeseder (piano e synth), produzione nata all’interno del Suedtirol Jazzfestival nel 2016. Dal 2014 fa parte del New Quartet di Enrico Rava, con cui ha registrato “Wild Dance” (ECM 2015) e con cui continua a suonare, anche in duo, calcando i più prestigiosi palchi internazionali. Dal 2010 è membro stabile del progetto MyanmarMeetsEurope, incontro tra musica europea e musica birmana, guidato dal compositore e contrabbassista tedesco Tim Isfort e patrocinato dal Goethe Institut, con cui ha preso parte a numerose esibizioni in Europa e in Asia. Nel 2013, 2014 e 2015 è stato votato come miglior chitarrista dell’anno nell’ambito dei JazzIt Awards, sondaggio della rivista JazzIt, ed è sempre stato votato fra i migliori artisti Italiani nel referendum Top Jazz della rivista Musica Jazz. Nato nel 1983, Diodati ha frequentato il master In.Ja.M. a Siena tra il 2008 e il 2010, studiando con Kurt Rosenwinkel, Marc Ducret, John Abercrombie, Hein Van de Geyn, Jeff Ballard, Drew Gress, Seamus Blake, Roberto Cecchetto e molti altri. È stato selezionato tra i migliori studenti del master per partecipare al Panama Jazz Festival e per una serie di concerti a New York, Boston, in uno scambio culturale con gli studenti del Conservatorio di Parigi e del Berklee Global Jazz Institute. Nel 2009 ha ricevuto una borsa di studio per studiare presso la prestigiosa New School for Contemporary Music di New York, dove ha studiato con musicisti del calibro di Reggie Workman, Ben Allison, Peter Berstein, Rachel Z, Rory Stuart.
Musicista dalla formazione artistica articolata, Ermanno Baron unisce la freschezza e la creatività del jazz con la sensibilità delle sperimentazioni nell’improvvisazione elettroacustica contemporanea. È membro stabile e creativo del Marcello Allulli Trio MAT, Francesco Diodati “Neko”, Ada Montellanico Abbey’s road, Francesco Negro trio, Ludovica Manzo “Scraps”, Bee Brain, il duo Colonna Baron, Auanders. Ideatore di ACRE, ensemble di improvvisazione elettroacustica. La sua voce personale sullo strumento lo porta a svolgere un’intensa attività concertistica nazionale e internazionale: Smalls, Blue Note, Barbes, Fat Cat (New York), Jazz and World music festival (Zimbabwe), Jazz-Pt (Portogallo), Tremplin Jazz Avignon (Francia), 12 Points (Irlanda), Ankara Caz (Turchia), Visual Jazz, Roma Jazz Fest, Young Jazz in Town, Casa Del Jazz, Crossroads, Auditorium Parco Della Musica, Pescara Jazz, Internet Festival, Bari Expo, Atina Jazz, Gezziamoci, Veneto Jazz, Sudtirol Jazz Fest, Vicenza Jazz (Italia) etc. In ambito accademico ha studiato percussioni con il M° Giordano Rebecchi facendo parte del suo ensemble di musica contemporanea, eseguendo Edgar Varese, Henry Dixon Cowell, Steve Reich etc.. Nel suo percorso jazzistico si è diplomato a Siena all’International Jazz Master (INJAM) dove ha incontrato alcuni tra i più grandi jazzisti internazionali tra cui Billy Hart, Eric Harland, Jeff Ballard, Kenny Werner, Tim Berne, Franco D’Andrea, Marc Ducret. Ha collaborato, tra gli altri, con Antonello Salis, Frank Tiberi, Marcello Allulli, David Binney, Ada Montellanico, Gianni Gebbia, Giovanni Falzone, Francesco Bearzatti, Shane Endsley, Giancarlo Schiaffini, Ohad Talmor, Brad Shepik, Fabrizio Bosso, Francesco Diodati, Francesco Bigoni, Francesco Negro, Enrico Zanisi, Gianni Trovalusci, Marco Bonini, Marco Colonna, Henry Cook, Ludovica Manzo, Ginomaria Boschi, Silvia Bolognesi, Achille Succi, Danilo Gallo, Luca Venitucci, Beppe Scardino, Elio Martusciello, Carlo Conti, Dan Kinzelman, Javier Moreno Sanchez, Alipio Carvahlo Neto.
idea originale: Enrico Bettinello
coreografia e interpretazione: Roberta Racis
musica: Francesco Diodati, Ermanno Baron
produzione: Balletto di Roma
in collaborazione con Novara Jazz