Pasquale Mirra: vibrafono
Hamid Drake: batteria, percussioni, voce
Un incontro casuale, fortunato, alchemico, quello tra Pasquale Mirra al vibrafono e Hamid Drake, batteria, frame drum e voce, ma nulla risuona casuale ascoltando la musica che rimane aleggiante nell’aria a testimonianza della splendida intesa che si è creata fin da due anni fa in modo immediato.
Sorpresa e imprevedibilità, la voglia di superare il limite della convenzione con un’incessante ricerca sonora, questi gli elementi rintracciabili in questo suggestivo duo.
La sinergia musicale e l’intenso scambio che Mirra e Drake riescono a creare ammaliano per la brillantezza delle idee che riescono ad esprimere non solo senza apparente fatica, con un interscambio e una interazione strumentale impressionante.
Le melodie si costruiscono da sole, grazie anche alle conoscenze musicali dei due interpreti, alla loro notevole apertura mentale, alla capacità di spaziare nei ritmi di Drake, vero maestro nel creare basi poliritmiche torrenziali su cui si innestano le sonorità poetiche e impattanti di Mirra, senza mai farci perdere il filo. Così due culture apparentemente lontane si ritrovano, si amalgamano, si fondono, creando un ponte immaginario tra onirico, ancestrale e sonorità sospese, a tratti quasi ipnotiche, in cui le pulsazioni africane e orientali dei tamburi sanno assorbire l’eclettismo del vibrafono e respirarci insieme in un caleidoscopico viaggio sonoro.
Pasquale Mirra, dopo studi al Conservatorio di Salerno in percussioni, nel 1996 si trasferisce a Roma dove frequenta l’Accademia Musicale St. Louis jazz school. Con Francesco Lo Cascio approfondisce lo studio del vibrafono e nel 2002 a Siena segue i corsi di armonia con i pianisti Franco D’Andrea e Stefano Battaglia. Dal 2003 collabora con il Memorial Barbecue, progetto del contrabbassista Antonio Borghini, esibendosi al Festival Internazionale di Sant’Anna Arresi in Sardegna.
Dal 2004 collabora con il sestetto del contrabbassista Alvise Seggi dedicato alla musica di Charles Mingus ed entra a far parte del Mrafi quartet guidato dal sassofonista Edoardo Marraffa.
Con il progetto MopMop del batterista Andrea Benini incide per l’etichetta giapponese Rambling Records, l’italiana Dejavu’ Records e la tedesca Infracom, inserendosi nel mercato discografico internazionale “nu-jazz” ed esibendosi in molte città europee.
Nel 2005 diventa membro dell’associazione BASSESFERE, un collettivo di musicisti impegnati nello sviluppo e nella divulgazione della musica improvvisata. Numerose le sue partecipazioni a festival italiani: al Festival AngelicA di Bologna, al CAREGA JAZZ festival 2005, a Clusone Jazz 2006, al Festival Jazz in’it di Vignola nel 2008. Sempre nel 2008 suona a Milano e Roma in duo con Hamid Drake, con il quale ha compiuto nel 2009 un entusiasmante tour estivo.
Brillante, sensibile e potente batterista, Hamid Drake, nato a Monroe (Louisiana) nel 1955, qualche anno dopo la sua famiglia si trasferisce ad Evanston (Chicago). Fin da adolescente Hamid si è immerso nell’ascolto di R&B e funk, Motown, Stax e Atco.
Giovanissimo inizia a suonare in gruppi rock e R&B, attirando l’attenzione di Fred Anderson con il quale stabilisce un rapporto di collaborazione che dura tuttora. E’ lo stesso Anderson che lo introduce presso Douglas Ewart, Gerge Lewis e gli altri componenti dell’AACM (la Chicago’s Association for the Advancement of Creative Musicians). Le sue influenze musicali più significative. per quanto riguarda le percussioni (Ed Blackwell, Adam Rudolph, Philly Joe Jones, Max Roach, Jo Jones) risalgono proprio a quel periodo. Altro incontro importante è quello con Don Cherry da cui scaturisce un’altra avventura musicale che dal 1978 continua fino alla prematura scomparsa di Cherry nel 1995. Il bisogno continuo di Hamid di sperimentare le varie espressioni ritmiche lo porta alla fine degli anni 70 all’esperienza con il collettivo Foday Muso Suso’s Mandingo Griot Society, una mistura di tradizione African music e narrativa, con fusione di elementi jazz, funk e blues, approfondendo al contempo l’universo reggae con band come l’Itals e la Heptone.
Negli anni è stato inventivo supporto ritmico di lungimiranti artisti tra cui Borah Bergman e Peter Brotzmann, con il quale ha suonato in quartetto con William Parker e Toshinori Kondo, MArylin Crispell, Pierre Dørge, il pianista compositore norvegese Georg Gräwe, Herbie Hancock, Misha Mengelberg, Pharoah Sanders, Wayne Shorter, Malachi Thompson, David Murray, Archie Shepp, Nicole Mitchell, M. Zerang, Kent Kessler e Ken Vandermark nel DKV.
Negli ultimi anni si dedica a progetti personali quali Bindu, Indigo trio e collabora con alcuni tra i più interessanti musicisti del panorama italiano come Pasquale Mirra, Antonello Salis e Paolo Angeli.