11 Maggio 2018 21:30
Stazione Leopolda di Firenze | IT
Fr. 12 Disperde e ancora raduna e si avvicina e si allontana.
Fr. 28 Entrano negli stessi fiumi, ma acque sempre diverse scorrono verso di loro.
Fr. 30 Nello stesso fiume non è possibile entrare due volte.
Fr. 55 Demone all’uomo l’indole.
Fr. 86 I molti non colgono la vera natura delle cose in cui si imbattono né le conoscono dopo averle apprese, ma se ne costruiscono un’opinione.
Fr. 87 Giochi di fanciulli.
Fr. 98 Via in alto via in basso una sola la medesima.
Fr. 116 L’Origine ama nascondersi.
Fr. 125 Se non speri l’insperabile, non lo scoprirai, perché è chiuso alla ricerca e ad esso non conduce nessuna strada.
Eraclito, Dell’Origine
Una pratica di osservazione nelle acque sempre diverse di uno stesso fiume.
La necessità di questionarsi sull’imponderabile, sull’impermanenza, attraversando alcuni frammenti di Eraclito.
Frammenti che come stanze di un’unica infinita casa ci immergono nel dubbio invece che nella certezza. Dubbio che diventa possibile veicolo dell’impossibile percorso della conoscenza.
Unità dei contrari fondata sulla legge del divenire della realtà. Nulla è. Tutto è uno, uno è tutto.
Come prepararsi all’imprevisto, all’inaspettato?
Come prepararsi all’ordinario, al quotidiano?
Quanto la ripetizione delle pratiche del vivere può diventare importante esercizio per porsi domande, per divenire.
Vivere la ripetizione come un accadimento nuovo, modificato e modificabile nella sua percezione.
Praticare gesti semplici, conosciuti, ma ri-osservati e ri-ascoltati.