Firenze, 10 – 15 giugno 2019
Chiostro del Vecchio Conventino – Officina Creativa, Museo Marino Marini, Chiostro del Convento del Carmine, Cenacolo di Sant’Apollonia, Cinema La Compagnia, Planetario, Cenacolo di San Salvi, Stadio Artemio Franchi, Chiesa dell’Autostrada del Sole
Secret Florence, progetto strategico dell’Estate Fiorentina, giunge quest’anno alla sua quarta edizione. Inaugurato nel 2016, grazie al sostegno del Comune di Firenze e Pitti Immagine, si conferma come rassegna artistica innovativa e di qualità dedicata a un pubblico interessato al confronto tra i linguaggi del contemporaneo e lo straordinario patrimonio storico-architettonico della città.
Realizzato con la collaborazione di cinque realtà di respiro internazionale attive nel territorio fiorentino (Tempo Reale, Fabbrica Europa, Lo schermo dell’arte Film Festival, Musicus Concentus, Virgilio Sieni | Centro nazionale di produzione), Secret Florence è sostenuto da Pitti Immagine fa parte del “Programma Speciale Fiere Pitti Immagine 2019” promosso dal Centro di Firenze per la Moda Italiana con il contributo del Ministero Sviluppo Economico e dell’Agenzia Ice.
Per questa edizione 2019 Fabbrica Europa presenta due progetti incentrati sull’incontro con le suggestioni dell’arte e della creatività indiana.
VENERDÌ 14 GIUGNO ore 19:00
Chiostro del Vecchio Conventino – Officina Creativa
Via Giano della Bella 20 – Firenze
A PEACEFUL, PEACEFUL PLACE
coreografia e ideazione: Davide Valrosso
danzatori: Nihal Pasha, Arathy AR, Virendra Nishad
coproduzione: Fabbrica Europa, Attakkalari Centre for Movement Arts, Anghiari Dance Hub
A Peaceful, Peaceful Place nasce dall’incontro tra Davide Valrosso e tre danzatori indiani dell’Attakkalari Centre for Movement Arts di Bangalore grazie al sostegno di “Crossing the sea”, progetto di internazionalizzazione nato allo scopo di creare e consolidare collaborazioni di lungo termine tra Italia e Paesi asiatici e del Medio Oriente. Il lavoro si basa su una serie di azioni coreografiche nate dal dialogo e dall’incontro con diversi linguaggi: dal Kalari Payat, arte da combattimento tra le più antiche esistenti, a elementi di yoga (Asana e Pranayama) e gestualità tratte da antiche danze tradizionali indiane, scomposte e ibridate all’interno di una danza a tratti materica a tratti formale.
Il risultato è un’architettura compositiva dal linguaggio fortemente originale, in bilico tra sacro e profano, spazio di riflessione sul tema dell’UNO, principio che indica l’unita di tutte le cose, e tema trattato in uno dei più antichi testi sacri della tradizione induista, i Rig Veda, risalente all’incirca al secondo millennio a.C. e poi ripreso in occidente da Platone, Plotino e infine da Hegel. A Peaceful, Peaceful Place è un’occasione di incontro e di scoperta, uno spazio fisico dove si pratica l’arte del gesto e lo studio della forma. Un luogo di ritiro del guerriero che compie la pujo, il “rito di adorazione”, prima di dedicarsi al combattimento.
Davide Valrosso, dopo essersi diplomato presso English National Ballet, ha studiato in numerosi centri di formazione contemporanea. Per cinque anni ha lavorato stabilmente con la compagnia Virgilio Sieni sia come danzatore sia in qualità di performer e formatore all’interno dell’Accademia sull’Arte del Gesto. È autore nel progetto Cosmopolitan Beauty, prodotto da Cango – Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza e supportato dal Teatro Pubblico Pugliese (selezione Anticorpi 2016), e nel progetto We_Pop, prodotto dal Festival Oriente Occidente e selezionato alla NID Platform 2017. Ha preso parte al progetto Prove D’autore XL, edizione 2017, nell’ambito del quale ha creato We are not alone per il Triennio del Balletto di Roma, sotto la direzione di Roberto Casarotto. Nel 2018 ha ideato Biografia di un corpo, prodotto da Kilowatt/Capotrave, nell’ambito del progetto europeo BeSpectACTive e Sogno, una notte di mezz’estate, commissionato dal Balletto di Roma. È stato inoltre selezionato per il progetto Resid’And presso l’Accademia Nazionale di Roma per cui ha creato Bloom. Nel 2018 è diventato coordinatore del progetto “C.I.M.D Incubatore per la giovane coreografia”, sostenuto dal Mibac. A gennaio 2019 ha presentato Bloom II, site-specific creato in collaborazione con il Centro Culturale S. Chiara all’interno del Museo Mart di Rovereto. I suoi lavori sono stati presentati in Spagna, Croazia, Romania, Corea e India.
VENERDÌ 14 GIUGNO ore 21:00
Museo Marino Marini
Piazza San Pancrazio – Firenze
PERPETUO
Gianni Maroccolo e Hemabharathy Palani
[foto: Marco Caselli Nirmal]
Perpetuo nasce da un incontro inedito tra la musica di Gianni Maroccolo (C.S.I., Litfiba, Deproducers) e la danza della coreografa indiana Hemabharathy Palani. Un intreccio tra flussi creativi che uniscono movimento e suono e si sviluppano in quadri di senso inusuali e ipnotici. La danza moltiplica le suggestioni evocate dalla musica delle ultime esperienze produttive di Maroccolo – e in particolare dell’ultimo progetto “Alone” – attraverso i gesti disegnati sulla scena da Hemabharathi Palani che reinventa la tradizione con giochi di stile che ne restituiscono un’essenza contemporanea.
Gianni Maroccolo, nato nel 1960, trascorre l’infanzia in Sardegna e si stabilisce a Firenze nei primi anni ’80. Studia contrabbasso, musica elettronica e fonologia al Conservatorio e fonda i Litfiba con Piero Pelù, Ghigo Renzulli, Antonio Aiazzi e Ringo De Palma. Nel 1990 produce “Epica, Etica, Etnica, Pathos”, l’ultimo album dei CCCP. Nel 1992, con Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Francesco Magnelli, fonda il Consorzio Suonatori Indipendenti (C.S.I.). Parallelamente nasce il Consorzio Produttori Indipendenti. Nel 2001, i C.S.I. si evolvono nei PGR. Nel 2004, pubblica l’album solista “A.C.A.U. – La nostra meraviglia”, con contributi di Battiato, Pelù, Raiz, Consoli, Donà, Jovanotti, Agnelli e altri. Si unisce ai Marlene Kuntz per due album e un tour. Partecipa a diversi progetti paralleli: sonorizzazioni (in particolare con i Masbedo), il quintetto sperimentale Beautiful (con Howie B) e un’etichetta indipendente d’arte (Al-kemi Lab). Con Claudio Rocchi compone e produce “vdb23”. L’album genera il tour “Nulla è andato perso”, documentato dall’omonimo triplo vinile (disco dell’anno 2017 per Classic Rock). Fa parte dei Deproducers, insieme a Vittorio Cosma, Max Casacci e Riccardo Sinigallia. Con loro realizza sonorizzazioni di conferenze scientifiche e colonne sonore. Nel corso della sua carriera si è dedicato anche a numerose produzioni artistiche, ha composto diverse colonne sonore per cinema e teatro e ha svolto attività didattiche. Il suo progetto più recente è “Alone”, un album “perpetuo” suddiviso in capitoli pubblicati con cadenza semestrale.
Coreografa e danzatrice che vive e lavora a Bangalore, Hemabharathy Palani è uno dei talenti emergenti della danza indiana. Conosciuta per la sua fluidità e musicalità e per le sue evocative performance, la sua formazione nella danza Kuchipudi e Bharatanatyam è la base da cui sviluppa un linguaggio espressivo contemporaneo. Il suo repertorio gestuale è inoltre arricchito da elementi che derivano dalla danza classica, dal Kalaripayattu, dallo yoga e dalla capoeira che ha approfondito all’Attakkalari Centre for Movement Arts di Bangalore. Nel 2009 con la sua creazione Uruvam vince il Robert Bosch Young Choreographer’s Award e nel 2013 con Trikonanga si aggiudica il Public’s Fist Choice Award all’International Solo Tanz-Theater Festival di Stoccarda. Con le sue creazioni si è esibita in importanti contesti internazionali tra cui Barbican Centre (Londra), The Lowry (Manchester), Mercat de les Flors (Barcellona), Open Studio 2013 – Ballet National de Marseille, International Dance Festival (Birmingham), Critical Path (Sydney), Seoul International Dance Festival. Attualmente è Rehearsal Director all’Attakkalari Centre for Movement Arts, dove lavora anche come coreografa, danzatrice e insegnante.
Tutto il progetto su www.secretflorence.it