23 Settembre 2020 19:00
PARC Performing Arts Research Centre Firenze | IT
C’è una zona sconosciuta e contratta dove un corpo si muove. In quello spazio si agisce e si viene agiti, ci si abbandona alla gravità, alla caduta, accettando la fragilità e l’inerzia con il desiderio costante di andare avanti.
La linea della memoria deforma e scarnifica la presenza dalle sovrastrutture che ne fanno un contenitore di gesti. Cambiando livelli e piani si ridefinisce un luogo, nel quale il vuoto lasciato dal corpo è un labirinto di coscienza.
Ma i muri che ci crollano dentro, chi ca**o li vede?