Per affrontare l’Odissea abbiamo seguito l’esempio di Penelope: intrecciato fili diversi. Uno dei fili è stato partire da noi. Quali sono i nostri naufragi, le nostre passioni, i nostri mostri? Cosa abbiamo abbandonato? Dove si nasconde la nostra Itaca? Diciamo IO, per dire NOI. Diciamo Noi per dire VOI. Non dobbiamo smarrire questa presenza intima che bussa alla porta e vuole diventare l’universo. Nel lavoro finale restano tracce del viaggio nell’intimità dei miei attori. Dietro Laerte, Penelope, Argos, Circe, Calipso aleggiano invisibili altre anime, dietro Itaca appaiono altri paesaggi: la miniera in cui è nato uno dei compagni, una famiglia smarrita e ritrovata…
Tra prove, scrittura e seminari, questo testo mi accompagna da tre anni. Noi non abbiamo né soldi né risorse, ma una ricchezza che spesso si smarrisce nella voragine del teatro contemporaneo. Abbiamo tempo. Lo sfruttiamo. Ci siamo dati il tempo necessario per approfondire la nostra ricerca. È questo il filo che tiene insieme gli altri. E così, adesso che ho finito di scrivere e di montare, non so cosa farne del tempo ritrovato. Mi sento naufrago anch’io, abbandonato dai personaggi e dalle loro parole, che hanno ormai una vita autonoma.
Cesar Brie
César Brie (Buenos Aires, 1954), attore teatrale e regista, è stato negli anni ’70 tra i fondatori della Comuna Baires, una comunità di teatro indipendente che nasce rifiutando il teatro borghese e proponendo l’attore sopratutto in quanto uomo, con le sue certezze, i suoi dubbi, i suoi limiti e le sue potenzialità umane e creative.
Nel ’75, durante il suo esilio in Italia, fonda il Collettivo teatrale Tupac Amaru presso il Centro Sociale Isola di Milano. Nel 1980 incontra Iben Nagel Rasmussen, con cui fonda il gruppo Farfa confrontandosi con l’esperienza dell’Odin Teatret e di Eugenio Barba. Lasciata l’Europa all’inizio degli anni ’90 contribuisce alla nascita in Bolivia, con Naira Gonzales e Giampaolo Lalli, del Teatro de Los Andes: insieme alla comunità Yotala, in un piccolo paese vicino a Sucre, crea una struttura che produce spettacoli di ricerca e, ricollegandosi ai miti del luogo, porta avanti un lavoro sulla memoria andina.
testo, regia e luci: César Brie
con: Lucas Achirico, Cynthia Callejas, Gonzalo Callejas, Mia Fabbri, Alice Guimaraes, Karen May Lisondra, Paola Oña, Ulises Palacio, Julián Ramacciotti, Viola Vento
aiuto regia: Daniel Aguirre, Alice Guimaraes
costumi: Giancarlo Gentilucci, Teatro de los Andes
scenografia: Gonzalo Callejas
musica: Pablo Brie, direzione musicale: Lucas AchiricoUna
coproduzione: Emilia Romagna Teatro / Fondazione Pontedera Teatro
in collaborazione con: Armunia Festival Costa degli Etruschi Castiglioncello e Fabbrica Europa
organizzazione: Giampaolo Nalli
ringraziamenti: Javier Alvarez, Nélida Arenas, ASUR, Adela Barja, Natalia Barry, Carmen Rodríguez, Kharina Callejas, Verónica Cereceda, Leonardo de la Torre Avila, Kike Gorena, Tonino Guerra, Félix Guzmán, Tiziana Irti, Daniela Molina, Felipa Oporto, María Peredo, Roberto Pillco, Marcelino Pinto, Silvia Raccampo, Bernardo Rosado Ramos, Agustina Vedia, Tanja Watoro, Alejandro Zárate Bladés, Danuta Zarzyka