Una residenza al PARC Performing Arts Research Centre per il progetto Un discreto protagonista che nasce dall’incontro tra Damiano Ottavio Bigi, danzatore e coreografo, e Alessandra Paoletti, attrice e regista teatrale, con il danzatore e coreografo polacco Łukasz Przytarski, con l’intento di aprire uno spazio di riflessione e di scambio sul processo creativo e sulla questione della composizione del movimento e della struttura.
A partire da studi sulle recenti scoperte nel campo della fisica sulle origini dell’universo hanno aperto uno spazio di riflessione e di scambio sul processo creativo e sulla questione della composizione del movimento e della struttura, chiedendosi come questa nuova visione del mondo possa riplasmare il loro modo di percepirsi, di relazionarsi e raccontarsi, e come il linguaggio della danza possa farsi interprete di queste mutazioni che regolano il delicatissimo equilibrio dell’esistenza.
Damiano Ottavio Bigi, dopo aver studiato danza in Italia e Francia, ha collaborato con importanti coreografi come Joëlle Bouvier, Claude Brumachon, Cyrill Davy, Abu Lagraa, Alvaro Restrepo. Dal 2005 al 2017 ha fatto parte del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch con cui ha creato Bamboo Blues, … como el musguito in pietra ay si, si, si …, e ha partecipato al film “Pina” di Wim Wenders. Dal 2006 ha iniziato a lavorare come coreografo e insegnante. Nel 2009 ha fondato il Trio CDT con Thusnelda Mercy e Clementine Deluy, colleghi del Tanztheater Wuppertal. Ha collaborato con la compagnia Kerman del coreografo franco-giapponese Sebastien Ly e con la compagnia Chantier des Images di Amador Artiga e Nikola Krizkova. Nel 2017 ha creato e danzato la coreografia di Sign, duetto con il violoncellista Adriano Fazio. Ha inoltre lavorato con il coreografo Regis Obadia per Bataille. Per il Tanztheater Wuppertal ha creato Grenze, progetto con bambini e adolescenti. Con Africa Manso Asensio e Nikola Krizkova ha creato Perpeetum Mobile, un progetto pedagogico basato sull’energia di gruppo, l’ascolto e l’individualità di ogni ballerino. Ha anche avviato un progetto a Roma con immigrati e non immigrati sul tema dell’incontro e del viaggio. Nel 2016 ha vinto il “Premio Capri Danza International” e nel 2020 il “Premio Sfera d’Oro per la Danza”.
Attualmente sta lavorando alla creazione di Parlami terra, progetto vincitore del Bando “In Viva Voce – nuove tracce di Teatro Ragazzi”, con la regia di Federica Migliotti, e alla nuova creazione di Dimitris Papaioannou che debutterà nel 2021.
Alessandra Paoletti, diplomatasi nel 2002 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, durante la sua formazione ha incontrato maestri come Irina Promptova, Nicolaj Karpov, Peter Clough, Alan Woodhouse, Alain Knapp, Jerzy Klezyk, José Sanchis Sinisterra, Emma Dante, Alfonso Santagata, Fausto Paravidino, Massimiliano Civica, Danio Manfredini, Bruno de Franceschi, Raffaella Giordano, Rodrigo Garcìa, Julie Anne Stanzak, Thomas Ostermeier e il lavoro del Théatre du Soleil. Come attrice ha lavorato, tra gli altri, con Michele Monetta, Lorenzo Salveti, Stefano Messina, Paolo Zuccari, Irene Papas, Jurgen Muller (Fura dels Baus), Cristina Comencini, Andrea Baracco, José Sanchis Sinisterra, Alfonso Santagata, Rodrigo Garcia.
Nel 2010 ha iniziato il suo percorso come regista collaborando alla direzione dello spettacolo vincitore del Premio Golden Graal 2010 come migliore regia e del Premio Le Maschere del Teatro come migliore novità italiana Le mattine dieci alle Quattro di Luca De Bei.
Nel 2011 si è trasferita a Istanbul dove ha creato per l’Istanbul Municipal Theater /İstanbul Şehir Tiyatrosu la performance ISTANBUL’UN RUHUNDA EVRILEN BEDEN e lo spettacolo Yuvaya Dönmek, Babam için – Back Home, to my father, messo in scena nel 2012 e nel 2014 in due versioni distinte, censurate rispettivamente nel 2012 e nel 2015. Costretta a lasciare la Turchia, porta avanti il suo lavoro tra Italia, Francia e Germania. Ha collaborato al percorso di formazione teatrale per i bambini della casa famiglia Oasi Celestina Donati di Roma. Ha proseguito i suoi studi sul movimento in India presso la Rishikesh Patanjali International Foundation (PIYF) diplomandosi in Ancient Yoga Style. Con Oh my Goddesses ha partecipato al programma di residenze creative di Inteatro Polverigi-Marche Teatro.
Attualmente lavora al montaggio del suo film documentario “Back Home, to my father”.
Alessandra Paoletti e Damiano Ottavio Bigi hanno iniziato la loro collaborazione con il progetto Yuvaya Dönmek, Babam için – Back Home, to my father nel 2013. Da allora portano avanti un percorso sia pedagogico che creativo, incontrando persone provenienti da esperienze e realtà artistiche e culturali sempre diverse. Insieme hanno creato Marion, uno spettacolo all’interno del progetto Il posto dei racconti curato da Mimmo Cuticchio e basato su L’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo. Con la danzatrice Africa Manso Asensio hanno dato vita a Jamón en alquiler, spettacolo presentato al Festival di Laval “Le Chaînon Manquant” e al Festival di Biarritz ”Le Temps d ’aimer ”.
Łukasz Przytarski, dopo gli studi alla Rambert School of Ballet and Contemporary Dance di Londra, ha preso parte negli spettacoli di Claude Bardouil e Krzysztof Warlikowski al Nowy Teatr si Varsavia. Ha danzato in Elektra, coreografia di Fotis Nikolaou per la GöteborgsOperan. Dal 2016 collabora con ilDance, compagnia indipendente di danza contemporanea fondata da Israel Aloni e Lee Brummer, con sede a Gothenburg, Svezia. Ha anche lavorato con Odelya Kuperberg a Tel Aviv nel 2016/2017. Il suo solo WELD è stato presentato al Tanztendenzen Festival 2018 in Polonia e Germania. Attualmente sta lavorando alla nuova creazione di Dimitris Papaioannou che debutterà nel 2021.
di Damiano Ottavio Bigi & Alessandra Paoletti
con Damiano Ottavio Bigi & Lukasz Przytarski
coprodotto da Compagnia Simona Bucci/Degli Istanti
sostenuto da Fabbrica Europa / PARC Performing Arts Research Centre, il Funaro – Pistoia, Teatro-Biblioteca Quarticciolo – Roma, Stipendienprogramm des Ministeriums für Kultur und Wissenschaft des Landes Nordrhein Westfalen mit der Registrierung