Repliche:
17 maggio 2014 22:00
18 maggio 2014 22:00
Liberamente ispirato alla tragedia shakespeariana Macbeth
Temo tuttavia la tua natura:
è troppo piena del latte dell’umana bontà
per prendere la via più breve.
Tu vorresti essere grande, non sei
privo di ambizione, ma non vuoi
che il male la accompagni. Ciò che desideri
ardentemente, lo vorresti santamente.
Vieni presto,
affinché io possa versare il mio coraggio nel tuo orecchio
e domare col valore della mia lingua
tutto ciò che ti tiene lontano dal cerchio d’oro…
Ancora una volta il tema di fondo è l’indagine della condizione e della natura umana, sia pure in rapporto al problema del potere e del suo esercizio.
Il senso della tragedia è il trasferimento dal piano magico e fatale a quello psicologico e umano, Lady Macbeth diventa creatura della notte come le streghe, e questo suo sostituirsi, con la sua presenza fisica di donna, a quegli esseri che appaiono mere esalazioni della terra e dell’aria, sottolinea la transizione progressiva dal piano metafisico a quello umano.
Il principio che governa l’intera struttura del Macbeth è l’antitesi.
Il femmineo qui indagato rappresenta il nucleo creatore e distruttore degli eventi stessi, forza che incita, che muta, che stimola, esalta, condanna, arma, in un percorso fatto di promesse, potenzialità, ambizioni, paure, colpe, rimorsi, punizioni e follia come umano riflusso di coscienza.
Simona Bucci
Simona Bucci è stata direttrice artistica e coreografa della Compagnia Imago, fondata a Firenze nel 1983. Tra le sue creazioni di quel periodo: Prima, Crisalidi, Arco, Sine solo sileo, Ponti d’acqua, Au Contraire. Nel 2002 fonda la Compagnia Simona Bucci e crea il solo Di ombre cerchiati gli occhi, commissionato da La Biennale di Venezia, che debutta al Teatro Fondamenta Nuove. Nel 2003 presenta il primo studio di Indissolubile eco, duo ispirato alle “Disparate Matrimonial” di Goya. Nel 2004 è a Roma con Path, solo dedicato ad Alwin Nikolais, e con Nik_lecture demonstration su Alwin Nikolais. Nel 2005 debutta a Civitanova Marche con I Rimasti vincendo il concorso “Coreografo d’Europa” e il premio Danza&Danza 2005 come migliore produzione italiana. Nel 2007 La Biennale di Venezia commissiona alla Compagnia la coreografia Arresi alla notte, presentata al V Festival Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia. Del 2009 è Indissolubile eco, lavoro iniziato in forma di studio nel 2003. Dal 2009 la Compagnia è residente al Teatro degli Industri di Grosseto, dove dal 2010 organizza la rassegna MO.MO.MA. Incontri inaspettati di danza. Del 2010 è Boxville_ballata di cartone, dedicata a un pubblico giovane, omaggio ad Alwin Nikolais per il centenario della nascita (1910-2010). Giuditta e Oloferne debutta al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia nell’ambito di “Aperto Festival 2011”.
La Compagnia è sostenuta dal MiBACT – Dip. Spettacolo e dalla Regione Toscana.
coreografia e concezione scenica: Simona Bucci
musiche originali: Paki Zennaro
disegno luci: Gabriele Termine
interpreti: Eleonora Chiocchini, Sara Orselli,
Françoise Parlanti, Maru Rivas, Frida Vannini
coproduzione: Festival Danza Estate di Bergamo; Festival Orizzonti di Chiusi
organizzazione: Marika Errigo, Elisabetta Spadaro
promozione: Ilaria Baldo
con il sostegno di: MiBACT, Dip. dello spettacolo dal Vivo; Regione Toscana
[foto: Gabriele Termine]