Fondazione Teatro della Toscana

QUASI UNA VITA

13 Maggio 2018 19:00

Teatro Studio Mila Pieralli Scandicci | IT


INFO
BIGLIETTI
intero 14€
ridotto 12€
studenti 10€

Oltre alle riduzioni
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per questo spettacolo hanno diritto al biglietto a 12€ anche gli abbonati Teatro della Toscana e i residenti nel Comune di Scandicci

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Scene dal Chissàdove

 

…un sasso, una foglia, una porta nascosta; di un sasso, una foglia, una porta.
E di tutti i volti dimenticati.
Nudi e soli siamo venuti in esilio. Nel suo oscuro grembo non conoscemmo il volto di nostra madre, dalla prigione della sua carne siamo giunti all’indescrivibile, indicibile prigione di questa terra.
Chi di noi ha conosciuto il fratello?
Chi ha guardato nel cuore del padre?
Chi non è rimasto per sempre prigioniero?
Chi non è per sempre solo e straniero?
O immane desolazione, persi nei torridi labirinti, tra le stelle lucenti su questo tizzone esausto e spento, persi!
Un sasso, una foglia, una porta nascosta.
Dove? Quando?
Thomas Wolfe, O lost. Storia della vita perduta

 

«Questa opera è una menzogna.

Perché la vita, malgrado i nostri sforzi e la buona volontà, è una menzogna a cui non sappiamo o possiamo opporre una verità.
Dopo mesi di domande e di confessioni raccolte dalla vita di Dario e Giovanna, abbiamo tentato di osservare, attraverso il riflesso della loro esistenza, noi stessi.
Il risultato è l’opera: Quasi una vita.
Dario e Giovanna si sono offerti, come amici e come colleghi per guidarci in questo viaggio che è una riflessione sull’amore, il teatro, la malattia, la vecchiaia e l’attesa della definitiva partenza per il Chissàdove.
Tradurre un bagaglio così ricco e pesante per renderlo in teatro è stato un insegnamento su come la scena può essere “filosofia in atti”.
Quasi una vita è un titolo che richiama una mancanza di pienezza perché una pienezza è impossibile senza la consapevolezza di un senso e di un significato.
Eppure in questa mancanza di pienezza, in questo “quasi” che tutti avvertiamo si nasconde un senso, un mistero da ricercare e svelare. Ed è la ricerca di questo mistero che ci rende vivi.
Qualcuno ha detto:
“Ho trascorso tutta la mia esistenza in compagnia di qualcuno che non conoscevo”.
Risvegliare questo qualcuno, incontrarlo, interrogarlo, diventarne finalmente amico è uno dei compiti del teatro in cui mi riconosco.
Così accade nelle prove, così può accadere sulla scena quando incontriamo lo spettatore».

 

drammaturgia: Stefano Geraci, Roberto Bacci
regia, scene e costumi: Roberto Bacci
con Giovanna Daddi, Dario Marconcini, Elisa Cuppini, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Tazio Torrini
interventi sonori a cura di  Ares Tavolazzi
luci: Valeria Foti
aiuto regia: Silvia Tufano
assistente costumi: Chiara Fontanella
allestimento: Sergio Zagaglia, Stefano Franzoni, Fabio Giommarelli
scenografa: pittrice Chiara Occhini
foto: Roberto Palermo
realizzazione costumi: SabrinAtelier
si ringraziano Augusto Timperanza, Associazione Teatro di Buti, Marilù Mazzanti, Daria Castellacci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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