nell’ambito di Fabbrica Europa 2024
Ho trascorso la mia infanzia e gran parte dell’adolescenza in modo molto tranquillo.
Giorni e giorni a leggere le persone e, soprattutto, le loro “non parole”.
Una “parola-gesto”, una “parola-sguardo”, una “parola-respiro” contengono così tanta verità e così tanto segreto che passo la vita a cercare di capire i percorsi che inscrivono nel corpo.
Credo sia questo il luogo in cui si colloca il mio lavoro.
Gaya de Medeiros
Atlas da Boca esplora due corpi trans attraverso la bocca.
Come un simbolo, la bocca diventa l’interfaccia tra pubblico e privato, tra erotico e politico, tra silenzio e parola che perdura.
Interrogando le “parole-gesto”, questo lavoro indaga e approfondisce quei momenti in cui la bocca si indurisce e lascia che le parole escano ruggendo.
Gaya de Medeiros è una coreografa e produttrice brasiliana. Ha studiato cinema d’animazione e ha lavorato per nove anni in Brasile per una compagnia di danza come danzatrice e e co-creatrice. Dopo la vittoria elettorale di Bolsonaro nel 2019, ha deciso di lasciare il suo paese per trasferirsi in Portogallo dove ha collaborato con numerosi artisti. Nel 2022 ha creato il suo primo lavoro, Atlas da Boca, che ha debuttato al Festival Alkantara di Lisbona ed è stato selezionato per Aerowaves 2023, a cui sono seguiti BAqUE e Pai para Jantar. Attualmente è impegnata nella sua nuova creazione, Cafézinho.
Attivista, ha fondato BRABA.plataforma, una piattaforma che sostiene e finanzia iniziative che vedono protagonista e coinvolta la comunità trans.
direzione e produzione: Gaya de Medeiros
co-creazione e interpretazione: Ary Zara, Gaya de Medeiros
spunto, ideazione e progetto di “Brief Atlas of the Mouth” João Emediato
video: Ary Zara
disegno luci: André de Campos
direzione tecnica: Ricardo Pimentel
suono: Milton Estevam
traduzioni e sottotitoli: Joana Frazão
organizzazione: Marta Moreira/ Irreal
coproduzione: Alkantara e Companhia Olga Roriz
con il sostegno di Self-Mistake
sostegno istituzionale: República Portuguesa – Cultura I DGARTES – Direção-Geral das Artes
foto: Rui Soares