15 Maggio 2009 20:00
Stazione Leopolda di Firenze | IT
Progetto Motel [Faccende Personali]
Nel corso degli anni la continua riscrittura linguistica ci ha portato a problematizzare continuamente gli strumenti per la creazione di spettacoli. Il percorso ci ha condotto a indagare il “racconto” nello spettacolo: processo aperto nel 2007 con Sulla Conoscenza Irrazionale dell’Oggetto – Tracce Verso il Nulla che poi è stato evidenziato con l’apertura del progetto Motel – Faccende Personali nel dicembre 2008, con il debutto della Prima Stanza per la rassegna Fuori Strada presso il Comunale di Ferrara, coprodotta dal Fondo Fare Anticorpi.
Il progetto Motel problematizza l’efficacia e la funzionalità del “Racconto”, la sua necessità e la determinazione del suo significato: individuare la differenza tra “Narrazione” e “Racconto”. Possiamo solo offrire residui narrativi, risultati. Da qui riappropriarsi del “Racconto” come maceria di un accaduto che possiamo solo intuire o immaginare.
Motel è un’unità di tempo; è un luogo familiare ma disabitato; è la stanza dei segreti, degli amanti, delle puttane, il rifugio degli assassini, la sosta dei viaggiatori.
La drammaturgia, scandita in episodi, è l’interazione di un ristretto numero di personaggi immersi in un ambiente familiare e sostanzialmente ordinario (es. un appartamento, un ufficio, un locale pubblico, una scuola, un motel, ecc.), in cui elementi straordinari spostano l’andamento quotidiano dell’azione.
Gli episodi sono sostanzialmente indipendenti; i personaggi e le relazioni fra di essi sono statici e gli eventi di ogni episodio si risolvono nell’episodio stesso, ripristinando lo status quo.
Il racconto è sempre “fuori dalla finestra”. Il dramma non è presente nella scena. Possiamo solo afferrare i residui di ciò che già è avvenuto. Solo nell’episodio conclusivo avrà luogo un radicale cambiamento che fornirà il punto di partenza per una nuova via drammatica.
La relazione fra gli interpreti, il suono, la luce, gli oggetti, è il motore degli avvenimenti, in grado anche di cambiare la natura degli elementi stessi presi in causa. Il suono si fa racconto, il corpo diventa mobilia, la luce diventa tempo. Nulla potrà verificarsi se non motivato da una relazione fra questi elementi. Non ci sono soli.
Prima Stanza
“Il salotto della signora all’ora del tè, senza la signora”.
Tutto è pulito, ordinato, disposto con cura. I commensali stessi, forse marito e moglie, forse due sconosciuti che si incontrano per la prima volta, sono collocati nella stanza con la stessa precisione. I personaggi sono in attesa di qualcuno che non arriva o di un avvenimento che non si verifica. L’ospite atteso ritarda e la tensione fra i presenti cresce.
Gruppo Nanou