8 Maggio 2013 21:00
Teatro Cantiere Florida di Firenze | IT
Il lavoro prende spunto dai racconti Il Gigante e Lettere a Luisa di Paola Capriolo inseriti nel libro La grande Eulalia, Feltrinelli, raccolta di quattro racconti a carattere magico-fiabesco. I due racconti, pur distinti, sono strettamente connessi tra loro.
Il Gigante è la storia di un prigioniero recluso da molti anni in una prigione costruita appositamente per lui; il prigioniero è invisibile a tutti, anche al nuovo capitano Eugenio che è arrivato lì con la sua famiglia. Un giorno dalla cella del prigioniero si ode una melodia di violino: è lui a suonare con insospettata sensibilità. Ben presto in Adele, moglie del capitano, qualcosa cambia in modo repentino e irreversibile: un entusiasmo attonito dapprima la incanta, poi l’avvinghia e la conduce verso una nuova, inebriante, mortale e orgasmica dimensione interiore. La donna, catturata da quella musica, risponde con il suo pianoforte alla melodia del violino.
In Lettere a Luisa, il gigante, ormai ridotto al solo ruolo di prigioniero, scrive alla donna alcune lettere in cui rievoca la corrispondenza di amorosi sensi tessuta tramite la musica intonata con Adele, alter ego di Luisa. L’immagine del Gigante si trasforma in quella di un ragno che tesse la propria tela catturando Adele, imprigionandola fra le sue spire, allontanandola dalla realtà e dalla sua vita.
Il motivo dominante e ossessivo del racconto è la musica, ma anche l’annullamento del tempo e la negazione dello spazio, il tema del doppio, la metamorfosi, il mito. Lo spettacolo ripercorre i temi della dualità e delle precise simmetrie della vicenda. L’incontro tra i due protagonisti avviene esclusivamente attraverso la musica; l’elevazione a uno stato “oltre” l’esistenza quotidiana si manifesta, fino al raggiungimento di quella dimensione armonicamente perfetta di un unisono “separato”.