LA VERITÀ NON BASTA. AUTOSERVICE – VOL. IV

AttoDue / Luca Camilletti

13 Maggio 2011 - 14 Maggio 2011 21:00

Stazione Leopolda di Firenze | IT


Essere civile significa avere bisogni complessi.
È terribile essere civile perché quando arrivi alla fine del mondo non hai nulla per sopportare il tuo peso, il peso della tua mancanza a te stesso. E un individuo, quando è davvero cresciuto, non dovrebbe aver bisogno di nulla.
Il libro di riferimento chiama in causa l’autobiografia ed è usato in questo spettacolo per dubitare che possa esistere un contrario di quella “scrittura della vita di sé” e ne strumentalizza il significato per aumentare l’arbitrarietà dell’invisibile.
Autoservice è un progetto in dieci tappe, dieci volumi.
È una carrozzeria.
Opere più o meno classiche della letteratura, di autori più o meno classici, vengono attraversate per brevi periodi di tempo di lavoro sulla scena per essere sciolte dalla loro provenienza e drogate con ciò che resta del teatro.
La forma di esposizione, il formato e la durata possono essere atipici dal mondo del palcoscenico.
L’autoservice fa riferimento a un luogo di cura di oggetti ammaccati e al tempo stesso alla fruizione leggera della sfogliatura da scaffale.
Luca Camilletti

 

progetto, realizzazione, regia: Luca Camilletti
con: Tessa Baldini, Pámela Bernardi, Matteo Brogini,
Francesca Campigli, Giulia Comper, Massimo Conti,
Ilaria Cristini, Anna Cudin, Anna Destefanis,
Eva Viviana Di Giovanni, Emiliano Dini,
Katiuscia Favilli, Ilaria Forzoni, Maria Caterina Frani,
Andrea Galleni, Elisa Godani, Beatrice Innocenti,
Linda Izzo, Alessandra Maoggi, Giulia Mannocci,
Silvia Moneti, Marianna Pierozzi, Riccardo Ruscica,
Laura Salvadori, Trudy Scroppo, Genny Steccone,
Francesca Tritto, Francesca Uguzzoni
tecnico, ottimizzazione: Marco Santambrogio
produzione: AttoDue (Laboratorio Nove)
sostegno: MIBAC, Regione Toscana, Sestoidee
Toscana Factory è il nuovo “marchio di Fabbrica”. Con questo logo Fabbrica Europa vuole riaprire in maniera progettuale la Stazione Leopolda al Made in Tuscany, valorizzando tutte quelle realtà regionali che meritano particolare attenzione, con l’idea di metterle in rete tra loro, promuoverle e supportarle nella direzione e nella formazione.
Un marchio che è quindi una linea d’intenti ben definita, ma che soprattutto viene pensato come l’inizio di un laboratorio aperto (il richiamo allo studio “The Factory” di Andy Warhol è pienamente voluto) in cui sviluppare energie locali in un ambiente dal profilo internazionale.

 

 

 

 

 

 

 

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