Omaggio a Carlo Quartucci

PRESENTAZIONE DEL LIBRO STRAVEDERE LA SCENA

28 Agosto 2020 19:00

Piazza Pecori di San Gimignano | IT


INFO
Ingresso a offerta libera
con prenotazione obbligatoria
Giardino Chiuso
Tel 328 1438571
prenotazioniov@gmail.com


Intervengono Donatella Orecchia
Bruno Corà, Luigi Cinque, Michelle Coudray, Massimiliano Lucci, Carla Tatò

 

In fondo non mi interessa definire cosa sia teatro. Mi interessa incontrare sguardi artistici che stravedono.
Carlo Quartucci

 

Il volume Stravedere la scena. Carlo Quartucci. Il viaggio nei primi venti anni 1959 – 1979 (edito da Mimesis Edizioni) nel pensiero stratificato e nella parola ragionata e ariosa, da romanzo, di Donatella Orecchia, segue il percorso di Carlo Quartucci nei primi venti anni del suo viaggio nel teatro, fra il 1959 e il 1979, con uno sguardo finale che si apre al futuro spingendosi fino ai primi anni Ottanta. Attraverso l’indagine della ricerca “irrequieta” di Quartucci, si incontreranno i grandi temi che hanno acceso il panorama teatrale dell’epoca: l’arrivo di Samuel Beckett sulla scena italiana (scelto da Quartucci quando Beckett non è ancora Beckett), il rapporto fra teatro di ricerca e istituzioni, la ridefinizione del concetto di attorialità e di regia, il montaggio come metodo compositivo di una nuova scrittura scenica, il rapporto con le avanguardie storiche e con le tradizioni popolari, la deflagrazione del teatro verso altri spazi e nuovi linguaggi (Arte, Radio e TV innanzitutto), il decentramento teatrale, le tracce della storia del  “Nuovo Teatro” dal Convegno d’Ivrea – atto fondante delle avanguardie italiane – con gli esponenti della scena come lo stesso Quartucci e il suo Teatro Gruppo, Carmelo Bene, Leo de Berardinis, solo per citarne alcuni. Il continuo, ampio e minuzioso riferimento alle fonti orali raccolte dall’autrice guiderà, inoltre, il lettore alla scoperta dei racconti dei protagonisti – compagni di viaggio, spettatori, critici, studiosi – di quella stagione rivoluzionaria del grande cambiamento internazionale del teatro.

Un racconto “evocazione” che in occasione di Orizzonti Verticali, si fa teatro, grazie alla presenza e alla testimonianza di coloro che hanno incrociato i loro “sguardi artistici” con quello di Quartucci, grazie anche a quella sua capacità di mettere in “dialogo drammaturgico” attori, pittori, artisti visivi, musicisti, scrittori, docenti, curatori: prima fra tutti Carla Tatò attore e poeta, sua compagna di vita e di viaggio in arte e in scena; il compositore, musicista e regista Luigi Cinque; Bruno Corà critico, studioso, storico dell’arte e curatore, da sempre “vicino e dentro” l’opera dell’artista contemporaneo e l’idea che la guida: da Kounellis a Paolini, a Burri, Castellani, Merz, Fabro, Boetti e altri; Michelle Coudray “viaggiatore sensibile sanguinetiano” compagna di vita e del viaggio artistico di Jannis Kounellis, la quale ci testimonierà dal suo punto di vista “quella stessa frequenza in amicizia artistica” tra i due artisti e maestri; Massimiliano Lucci artista e scultore qui nelle vesti di Assessore alle Culture del Comune di Genazzano, il paese che nel 1981 vede Camion trasformarsi per dare vita a “La Zattera di Babele”, e dove Carlo insieme a Carla Tatò, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Roberto Lerici, Germano Celant, Rudi Fuchs, raduna da tutto il mondo artisti delle più variegate discipine che potessero dare nuova forma artistica e nuova lingua scenica al teatro. Si tratta di “innesto culturale”. Il corpo sociale di Genazzano diventa Paesaggio Drammaturgico in Europa e nel mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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