Inaugurazione

PARC Performing Arts Research Centre

4 Aprile 2019 17:00

PARC Performing Arts Research Centre Firenze | IT


INFO
Ingresso libero

www.parcfirenze.net


Giovedì 4 aprile inaugura il PARC Performing Arts Research Centre, il nuovo spazio che la Fondazione Fabbrica Europa ha ottenuto in concessione dal Comune di Firenze e che si configura come un centro permanente di sperimentazione di idee e linguaggi innovativi che mette in primo piano la creazione contemporanea, la ricerca, la formazione, ma anche l’ambiente, il rapporto con il territorio e l’interazione con gli spazi pubblici, primo fra tutti il Parco delle Cascine.
Un luogo in cui trovare intrecci di espressioni, esperienze, competenze e in cui creare sinergie e contaminazioni tra arti, performative e non solo, saperi, mestieri, con un approccio trasversale e interdisciplinare.
PARC ospita al suo interno anche il Centro Visite del Parco delle Cascine e il Parc Bistrò.

 

Programma della giornata

ore 17
apertura degli spazi
con Generation Europe. Sharing di pratiche
attività a cura del Centro di Creazione e Cultura
I giovani artisti Maximien Aldebert, Mattia Bacchetti, Martina Bartolini, Anais Giannakopoulos, Rebecca Lena, Alessandro Lizzio e Lucas Wölfl, coordinati dai trainer Susannah Iheme e Andrea Lovo, proporranno una serie di pratiche sviluppate a partire dal progetto “Generation Europe – NO WASTE!”, dando forma a una composizione di gruppo che si muoverà nello spazio in una sintonia tacita e condivisa.

 

dalle 17
Qui ci sei anche tu!
40 anni di performing arts nelle immagini di Marco Caselli Nirmal

La redazione della rivista Edera, che PARC ospita in postazioni di coworking, guiderà i visitatori alla scoperta degli spazi.

 

ore 18
inaugurazione alla presenza del Sindaco Dario Nardella
e della Vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni

 

a seguire
WRECK
di Pietro Marullo / Insiemi Irreali

Una performance interdisciplinare che unisce movimento, suono e arti plastiche. Un’enorme struttura gonfiabile nera si muove nello spazio. Come fosse un cacciatore, interagisce con i corpi dei danzatori.
Questo oggetto ha un forte potere evocativo. Ingoia e sputa esseri umani. È un oggetto, un personaggio, un simbolo, un’idea astratta? Forse è tutto questo allo stesso tempo.
Potrebbe essere un’allegoria del Leviatano o una leggendaria creatura marina o il relitto di una nave, potrebbe essere metafora del capitalismo e della condizione umana o, semplicemente, creare forme, volumi, forze e traiettorie. Ha il potere di amplificare l’immaginazione di chi sta guardando, moltiplicando le associazioni e i diversi livelli concettuali e percettivi.

 

Pietro Marullo WRECK

direzione e coreografia: Pietro Marullo
assistente: Noemi Knecht
creazione sonora: Jean-Noël Boissé
disegno luci: Julie Petite Étienne
soft sculpture e costumi: Pietro Marullo e Bertrand Nodet
con: Helena Arraju, Adrien Desbon, Noemi Knecht, Paola Madrid, Anais Van Eyken, Paola Di Bella, Clarissa Costagliola, Giada Fabrinetti, Elena Giunta, Mari Kohara, Davide Lorenti, Letizia Martinez, Ines Santos Prados, Fiamma Evita Rigoni, Carlotta Serafini, Marzia Toma, Chiara Vescera, Angelo Zizzi
con la collaborazione di Opus Ballet
produzione: Cie Insiemi Irreali
coproduzione: Festival Internazionale Danza Oriente Occidente, MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Théâtre Varia de Bruxelles, La Coop asbl.
con il contributo di Fédération Wallonie-Bruxelles – CIAS, Commission communautaire française, Wallonie-Bruxelles International, Tax Shelter del Gouvernement Fédéral de Belgique
con il sostegno di RAMDAM – un centre d’art in France, CDC La Briqueterie in France, TanzHaus Zurigo

 

ore 20
Manifesto
a cura del Centro di Creazione e Cultura
Con l’intento di rendere i fruitori di eventi culturali soggetti sempre più attivi e partecipi, l’iniziativa intende stimolare la comunità fiorentina a prendere parte all’individuazione di alcuni punti fondamentali di un manifesto che ispiri e orienti le attività che verranno organizzate a PARC.
Attraverso pratiche di cittadinanza attiva, si intende creare un dialogo orientato a rendere questo luogo aperto e ospitale, dove fare cultura sia prendere parte, incontrarsi e pensare, dialogare, formarsi, perdersi, ispirarsi e soprattutto tornare a innamorarsi.

 

 

[foto: Marco Caselli Nirmal]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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