17 Maggio 2017 21:00
PARC Performing Arts Research Centre Firenze | IT
Memorie a bassa definizione, disturbate dal presente. In(de)codificabili. Di quando non pensavamo a confezionarci per il prossimo.
Planimetrie è un’indagine sviluppata a tre livelli sul rapporto tra spazio, corpo e memoria, tra danza e architettura. È il tentativo di rievocare un interno, nell’imprevedibilità del ricordo, nella reversibilità imponderabile delle tracce, ripartendo da un in(d)izio sempre uguale e diverso. Una stanza, quella in cui ognuno ripone il ricordo della propria essenza più profonda.
La performer si relaziona in maniera oggettiva al suono e allo spazio costruendo una sorta di misurazione e mappatura dello spazio vuoto, per poi cadere a tratti su un piano più emozionale ed intimo. La musicista e il videomaker, entrambi in scena, contribuiscono a definire lo spazio, allestendolo in tempo reale con la strumentazione tecnica necessaria a far emergere, suoni, immagini, segni di una possibile planimetria emozionale, elaborando man mano una sorta di mappatura che si stratifica su più livelli. La spazializzazione del suono tramite l’utilizzo di quattro speakers, registratori analogici, suoni concreti e voci raccolte nel tempo, crea un effetto immersivo e di forte coinvolgimento del pubblico. La performer tenta di abitare questi luoghi che, una volta creati, vengono subito decostruiti, passando per diversi piani (oggettivo, materico, emotivo).
Nell’interazione tra corpo, suono e immagini si rievoca uno spazio tanto preciso quanto indescrivibile fatto di distanze tra oggetti e proporzioni tra i volumi, e il cui disegno finale sfugge però di continuo, come la memoria che spesso modifica la percezione delle misure e delle distanze. I corpi si muovono in una zona di confine che, nel suo farsi e disfarsi, è il luogo di un processo di gestazione della forma, mentre la ricerca del movimento oscilla di continuo tra paesaggio interno ed esterno, tra intimità e rapporto con il pubblico, con l’esterno.
È possibile sentire uno spazio senza vederlo?