5 Maggio 2018 22:30
Stazione Leopolda di Firenze | IT
in programma anche
5 maggio 2018 24:00
6 maggio 2018 18:00 e 23:00
7 maggio 2018 19:00, 20:00 e 21:00
8 maggio 2018 19:00, 20:00 e 23:00
Una produzione multimediale di Fabbrica Europa nell’ambito del Maggio Fiorentino
« Ogni giorno nella nostra vita lasciamo dietro di noi, inavvertitamente, molti segni: le impronte del piede sul cammino che abbiamo percorso, il rossetto sul bordo del bicchiere da cui abbiamo bevuto, o un’istantanea impressa nella nostra mente dopo che abbiamo sfiorato qualcuno o qualcosa sulla nostra via. Questi segni evocano pensieri sulle persone che abbiamo avuto intorno, sulle cose che sono esistite o accadute, sul tempo che è passato.
Alcuni segni potrebbero portarci a trovare noi stessi o suggerire agli altri di venire a cercarci ».
Sang Jijia
Re-Mark, creazione site specific di danza e multimedia del coreografo di origini tibetane Sang Jijia, anima una Stazione Leopolda utilizzata in modo del tutto inedito. A quattro anni dal successo di As If To Nothing, realizzato con il Maggio Musicale Fiorentino all’Opera di Firenze, il celebre coreografo, che ha a lungo collaborato con William Forsythe, torna a Fabbrica Europa per lavorare con otto danzatori italiani selezionati per l’occasione.
Re-Mark indaga il rapporto tra corpo, spazialità e memoria in un progetto pieno di forza e al tempo stesso raffinato e sfaccettato nei linguaggi messi in campo. Le riprese live mostrano i performer da diverse angolazioni e creano un gioco di prospettive multiple, che si ritrova a tratti anche nella coreografia, con sequenze diverse che dal movimento singolo diventano una coralità per lo sguardo.
Re-Mark aprirà ufficialmente il City Contemporary Dance Festival di Hong Kong nel novembre 2019.
Le immagini, mentali o fotografiche, sono il modo con cui d’istinto cerchiamo di fissare la realtà. Ma là dove qualcosa viene trattenuto, c’è sempre e comunque un resto, qualcosa che sfugge. L’apparato visivo di Re-Mark opera su queste continue relazioni tra il palcoscenico e lo schermo, tra i gesti dei performer e la loro risonanza, piani distanti in cui tempo e spazio smettono di essere dimensioni lineari. Tralasciamo alcuni istanti, torniamo costantemente su altri, fermiamo e risolviamo dettagli tentando nuove prospettive, tutto senza un vero e proprio ordine. Operazioni non scontate, spesso impegnative, per individuare e conservare, se ci riesce, alcuni tratti di verità.
Tommaso Arosio
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